Altreconomia dedica la copertina ai difensori dei diritti umani, dando spazio alle voci di chi si oppone a regimi oppressivi e si batte per la libertà e l’ambiente. Il “primo tempo” è aperto da un’inchiesta sul mercato delle emissioni: un affare per la grande industria in crisi, come cementifici, raffinerie e poli siderurgici. A 25 anni da Mani Pulite, siamo tornati ad occuparci della corruzione, provando a ragionare con due “tecnici” sull’importanza di un “approccio zen”. Un reportage vi accompagnerà tra i nuovi schiavi del Benin, vittime della miseria e del vodoun. Segue un approfondimento sulle “porte girevoli” e sulla storia di chi ha fatto il salto, dal governo all’impresa. Il “secondo tempo” presta attenzione alle reti solidali che custodiscono mais e riso. Tra varietà, filiere bio e il progetto “Slow Mays”. Un’altra bella storia di economia sociale è quella dell’olio che coltiva l’inclusione sociale. Nel Parco naturale della Maremma, infatti, un’associazione di imprese dell’economia sociale e Legambiente produce un extravergine biologico. Da Arquata del Tronto a Pieve Torina, poi, ecco chi e come sta cercando di fare scuola tra le macerie. La risposta esemplare di alunni, insegnanti e dirigenti scolastici di fronte ai terremoti. Il “terzo tempo” guarda all’arte pubblica e alla rigenerazione creativa delle città italiane. In viaggio alla scoperta dei murales, un progetto artistico e formativo di rilancio e riqualificazione di quartieri. A chiudere, “Nel bivacco dello scrittore”: intervista a Paolo Cognetti, classe 1978, tra i più interessanti autori italiani. Suo “Le otto montagne”. E tanto altro ancora…
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