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Ambiente / Opinioni

La civiltà solare ed eolica è all’orizzonte

Tra il 2009 e il 2016 il costo per produrre energia solare è sceso del 62% - foto tratta da http://www.ruwa.it

Gli scienziati studiano un Pianeta “100% rinnovabile”. E sfruttare l’energia del vento e il calore del Sole
è già più conveniente del nucleare e del carbone. “Il clima è (già) cambiato”, l’editoriale di Stefano Caserini, di climalteranti.it

Tratto da Altreconomia 190 — Febbraio 2017

In qualche parte del mondo già sta accadendo, in altre accadrà a breve, in altre ancora ci vorrà qualche anno: l’energia solare e l’energia eolica stanno diventando le forme di energia più economiche. I rapporti dell’Agenzia internazionale dell’energia o di Bloomberg New Energy Finance mostrano da anni questa tendenza in modo inequivocabile. Una tendenza che ha superato gli scetticismi durati decenni e che a lungo hanno portato a sottostimare gli sviluppi delle energie rinnovabili. Oggi alcuni progetti di produzione di energia con sole e vento battono nelle gare al miglior prezzo il carbone e il gas, senza il bisogno di incentivi o sussidi.

62%. È la percentuale di riduzione del costo dell’energia solare, dal 2009 al 2016. Una diminuzione che continuerà, e cambierà il mondo dell’energia

Certo, le energie rinnovabili coprono ancora -purtroppo- una piccola frazione dell’energia consumata a livello mondiale, ma l’importante è la tendenza: per dirla in termini matematici, non il valore assoluto, ma la derivata. Le riduzioni dei costi attese entro il 2025, ormai fra solo 8 anni, sono di un ulteriore 40-60%. Gli impianti solari ed eolici saranno allora più competitivi delle centrali a carbone e dei cicli combinati a gas. Il motivo principale è che la ricerca tecnologica ha migliorato l’efficienza, e questo combinato con l’aumento delle installazioni ha permesso di ridurre i costi. La “curva di apprendimento” (come viene chiamata dai tecnologi il legame fra aumento dell’uso di una tecnologia e la riduzione dei costi) di queste energie rinnovabili è più interessante di quella di altre tecnologie rinnovabili, o delle energie basate sui combustibili fossili, per non dire del nucleare. Certo, anche produrre miliardi di kilowattora con il sole e con il vento ha degli impatti ambientali, ma possono essere gestiti, in larga parte minimizzati. Ci sono molti tetti o zone inutilizzate, incolte e aride in cui si possono installare i pannelli fotovoltaici, non è indispensabile usare i terreni agricoli; e non è obbligatorio installare le pale eoliche nei paesaggi più pregiati, ci sono altre zone. Ma la differenza radicale è che produrre energia con queste tecnologie non lascia nell’atmosfera per i prossimi millenni uno scarto persistente e climalterante come il biossido di carbonio, CO2.

L’unico vero problema dell’energia solare e del vento è che sono intermittenti, non continue. Di notte non ci sono fotoni ad alimentare i pannelli, le pale girano se soffia il vento. Qui verrà in aiuto quella grande creatività e capacità di innovazione che è stata il vantaggio evolutivo di noi Sapiens: uno dei filoni di ricerca più interessanti è come accumulare l’energia in batterie, per rendere quella rinnovabile disponibile anche nei periodi sfavorevoli.

Questo andrà fatto su una scala gigantesca, oggi inimmaginabile, approfittando delle ottime curve di apprendimento degli accumulatori, che in futuro saranno distribuiti nel territorio, in molte abitazioni private ed edifici pubblici. E si inventeranno altri modi per accumulare energia: alcuni oggi sembrano fantascienza, come alzare dei pesi per accumulare potenziale di energia gravitazionale, da usare all’occorrenza. Ma che si possa avere un sistema energetico interamente rinnovabile è chiaro. Nelle riviste scientifiche ormai si discutono i dettagli degli scenari in cui l’energia del sole, del vento e dell’acqua forniscono il 100% dell’energia elettrica negli Stati Uniti. Altri studi considerano anche l’energia necessaria per i trasporti o per riscaldare le case. È un futuro che non c’è ancora, ma che si può iniziare a intravvedere. Quanto sarà vicino dipende dalle scelte che saranno fatte nei prossimi anni. È (solo) una questione di tempo.

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