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Servono pascoli e prati stabili per tutelare la biodiversità

Le capre dell’azienda Il Satiro di Novafeltria (RN): quando le condizioni non permettono il pascolo, sono nutrite con foraggio prodotto da prati stabili alle pendici del Monte Carpegna © Luca Martinelli

Gli allevamenti come il Satiro dei fratelli Brighi a Novafeltria (RN) sono fondati sul benessere animale e allo stesso tempo preservano il paesaggio montano. I pastori che li gestiscono sono riconosciuti come Custodi delle terre alte

Tratto da Altreconomia 274 — Ottobre 2024

Il vello delle capre allevate dai fratelli Nicola e Lorenzo Brighi è luminoso. “Sono animali sani”, racconta Nicola. Ha 33 anni e insieme al fratello minore, trentenne, ha iniziato quattro anni fa l’avventura del Satiro, acquistando tre capre gravide per farle pascolare nei campi vicino casa, a Legnagnone, nelle campagne di San Leo (RN).

“Vivevo a Bologna, sono un musicista. Il Covid-19 mi aveva lasciato a terra”, spiega Lorenzo. Prima di prendere le capre, per un periodo ha raccolto mele in Trentino, passando quindi come woofer in un piccolo allevamento. “Dopo quella esperienza abbiamo preso coraggio e ci siamo lanciati seguendo i consigli di un amico di famiglia, Paride, dell’azienda vinicola Tenuta Santa Lucia di Mercato Saraceno (FC)”, aggiunge Nicola, che prima di dedicarsi al Satiro era direttore commerciale per l’azienda di famiglia, che produce infissi a Santarcangelo di Romagna.

“Abbiamo visto nell’allevamento di capre e nella lavorazione del latte per farne for

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