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L’incontro a Trento sulle Comunità che supportano l’agricoltura
Sabato 13 e domenica 14 novembre si tiene l’incontro nazionale delle Csa, accompagnato da un seminario aperto al pubblico presso il Dipartimento di sociologia dell’Università. Una giornata in cui parlare di pratiche sociali legate al cibo e del loro contenuto innovativo. Sono presentati i risultati dell’indagine “Numes” sostenuta da Fondazione Finanza Etica
L’incontro nazionale delle Comunità che supportano l’agricoltura (Csa) e un convegno per parlare delle loro esperienze e dei modelli di consumo critico che hanno sviluppato in Italia. Si tengono entrambi a Trento, sabato 13 e domenica 14 novembre. Se il primo vede confrontarsi tra loro i soci delle Csa, il secondo propone un’analisi collettiva a partire dalle ore 9.30, presso l’aula Kessler del Dipartimento di sociologia e ricerca dell’Università di Trento. Questa iniziativa risponde al bisogno di “organizzare un momento aperto al pubblico in cui presentare le storie e i modelli delle Csa”, spiega ad Altreconomia la professoressa di Sociologia Francesca Forno, che altrimenti rischiano di essere relegate ai soli addetti ai lavori. Infatti sebbene tali esperienze si siano sviluppate nel mondo a partire dagli anni Sessanta, in Italia sono attive da meno di dieci anni e spesso non sono note a un pubblico più ampio. “Abbiamo pensato a un seminario rivolto ai cittadini affinché ci sia una giornata di apprendimento rivolta al territorio”, aggiunge Forno.
Le Csa sono partenariati diretti basati sulle relazioni tra più persone e uno o più produttori agricoli: si condividono rischi, responsabilità e benefici dell’agricoltura sottoscrivendo un accordo a lungo termine. Il progetto segue principi di organizzazione non gerarchica ed è finalizzato all’autoproduzione di cibo sano, locale e sostenibile. Nel corso di un’asta, ogni associato definisce, in base al suo fabbisogno di verdure e alla sua disponibilità economica, la proprio quota annuale di partecipazione poi utilizzata per coprire i costi agricoli e che corrisponde a una parte del raccolto.
Nel corso dell’incontro di Trento saranno presentati i risultati dell’indagine “Numes” avviata nel gennaio 2021, sostenuta dalla Fondazione Finanza Etica e condotta da Alessandra Piccoli, ricercatrice presso la Libera Università di Bolzano. Obiettivo del progetto è mappare la presenza in Italia delle Csa e studiarne le forme organizzative, dal loro statuto fino al rapporto con i soci. Per questo un questionario di 99 domande è stato inviato a più di 30 realtà -parte della Rete italiana delle comunità che supportano l’agricoltura- per capire se sono tutte riconducibili a una Csa e in che modo può essere supportata la nascita di nuove comunità. È già successo nel corso dell’emergenza sanitaria: tra il 2020 e il 2021, in Italia ne sono state avviate almeno quattro a Trento, Modena, Torino e Ravenna. Inoltre, nel corso del convegno, sarà presentato il progetto “HelpFood”, finanziato dall’ente europeo Eit-Food, che studia “l’innovazione contenuta nelle pratiche sociali legate al cibo”, spiega Forno.
Al seminario parteciperanno alcune delle iniziative che sul territorio trentino promuovono un consumo più consapevole e una produzione più sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. Tra loro l’associazione L’Ortazzo e la Csa “Naturalmente dal Trentino”, nata lo scorso gennaio, nell’ambito di “Nutrire Trento”. Il progetto, sostenuto dal Comune e dall’Università, promuove il consumo di prodotti sani assicurando un’adeguata remunerazione per tutti gli attori della filiera alimentare. “In una delle nostre ultime attività abbiamo chiesto ai soci della Csa -sia mangiatori sia produttori- di tenere un diario alimentare. Li intervisteremo per vedere come le loro pratiche stanno cambiando e se possono essere implementate con nuovi strumenti”, spiega Forno. “La ricerca impara dalla pratica ma è vero anche il contrario”.
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