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Diritti / Attualità

Trasformare il dolore in azione. L’eredità viva di Marielle Franco

Luyara Franco, figlia di Marielle e direttrice del legado (l’eredità) dell’Istituto Marielle Franco (Imf) © Mayara Donaria

Nel marzo 2018 l’attivista brasiliana veniva assassinata insieme al suo autista. Oggi l’Istituto che ne porta il nome prosegue le sue lotte sostenendo donne nere e Lgbtq+, in un Paese ancora diseguale, come ci racconta la figlia, Marielle Luyara

Tratto da Altreconomia 277 — Gennaio 2025

Il 31 ottobre 2024 Lucia Glioche, giudice della quarta Corte di giustizia di Rio de Janeiro, ha scelto di introdurre la condanna di Ronnie Lessa e Èlcio Quiroz in quanto esecutori dell’omicidio di Marielle Franco e Anderson Pedro Gomes con questa frase: “La giustizia a volte è lenta, è cieca, stupida, ingiusta, sbagliata, storta. Ma alla fine arriva”. La condanna rispettivamente a 78 e 59 anni di carcere è stata pronunciata, infatti, sei anni, sette mesi e 17 giorni dopo la loro uccisione.

“È stato un momento di grande sollievo e di giustizia anche se parziale -spiega ad Altreconomia la figlia di Marielle Luyara Franco, direttrice del legado (l’eredità) dell’Istituto Marielle Franco (Imf)-, un passo importante nella lotta che conduciamo da anni per ritenere i responsabili colpevoli. Tuttavia, la domanda che ci ha mosso fin dall’inizio non ha ancora avuto risposta: chi ha ordinato l’uccisione di mia madre e perché?”.

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