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Crisi climatica / Approfondimento

Se la Strategia nazionale per l’idrogeno agevola l’industria fossile

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Il Governo Meloni vuole puntare sull’idrogeno “rinnovabile o a basse emissioni” per la decarbonizzazione dell’industria e dei trasporti. Una scelta che rischia di dimostrarsi inefficace nel ridurre le emissioni a lungo termine

Tratto da Altreconomia 277 — Gennaio 2025

Dopo mesi di rinvii, lo scorso 26 novembre il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha presentato la Strategia nazionale per l’idrogeno. “Oggi il governo -ha dichiarato il ministro- vuole condividere con imprese e industrie una visione su un settore che già può contare su risorse complessive superiori a sei miliardi, ma che ha ancora bisogno di sviluppare un mercato solido e va dunque accompagnato con nuovi strumenti, insieme a una forte coesione inter-istituzionale”.

I sei miliardi previsti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) sono briciole in confronto agli investimenti che il governo ipotizza di mettere in campo sulla base di tre scenari: base, intermedio e ad alta diffusione. Quest’ultimo prevede investimenti fino a 24 miliardi di euro, con consumi di 11,93 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) di idrogeno “rinnovabile o a basse emissioni” corrispondenti a 4,17 milioni di tonnellate (Mt) al 2050.

Cadono all’o

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