Sovraffollamento, psicofarmaci e privatizzazione: la giustizia minorile è in crisi. Un anno fa, il 22 aprile 2024, l’arresto di 13 agenti accusati di abusi e torture sui giovani reclusi all’Istituto penale per minorenni “Beccaria” di Milano sembrava aver segnato il punto di non ritorno di un sistema che, dopo essere stato per anni un’eccellenza, si era incrinato ed era necessario mettere in discussione. Non è successo, anzi.
Il 70% delle carceri minorili italiane ha più ragazzi che posti e la “soluzione” proposta dal governo è l’apertura di quattro nuovi Istituti penali per minorenni (Ipm) e di comunità ad “alta-intensità” per giovani con disagio psichico. “La luce si è spenta -spiega Susanna Marietti, coordinatrice nazionale di Antigone, associazione che monitora le condizioni di vita nei penitenziari italiani-. Non solo nelle celle dove i ragazzi storditi dormono fino a tardi senza trovare un motivo per alzarsi ma anche fuori, sull’idea di una giustizia minorile che rifiuta il mer
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