Diritti / Opinioni
L’Italia post Covid-19 nelle mani degli usurai
Nel 2020 i reati di usura sono aumentati del 9,6%. Colpiscono famiglie e imprenditori senza liquidità. Da Avviso Pubblico un programma per sostenerli. La rubrica di Pierpaolo Romani (Avviso Pubblico)
Il 15 agosto per molti è un giorno di festa che spesso si trascorre al mare o in montagna insieme agli amici e ai familiari. Per il ministero dell’Interno, invece, ferragosto è il giorno in cui si presentano i dati di un anno di lavoro svolto dalle forze di polizia del nostro Paese. Il “Dossier Viminale” presentato quest’anno dalla ministra Lamorgese, consultabile anche in rete, offre spunti per una serie di riflessioni. Un primo elemento che emerge è che i dati sulla delittuosità in Italia confermano come il nostro sia uno dei Paesi più sicuri al mondo. Comparando le denunce e le operazioni effettuate dalle forze di polizia tra il primo agosto 2018 e il 31 luglio 2019 con quelle registrate dal primo agosto 2019 e il 31 luglio 2020, si registrano, rispettivamente, sia un calo del 16,8% degli omicidi -purtroppo non i femminicidi- sia un calo del 21,1%, del 26,6%, del 11,3% delle rapine, dei furti e delle truffe. La diminuzione di questi reati è spiegabile, in parte, con il lockdown generato dal Covid-19, che ha visto la chiusura delle scuole, delle imprese, delle attività commerciali e costretto milioni di italiani a restare chiusi nelle loro case per diverse settimane tra la fine di febbraio e il mese di maggio.
Tra i delitti in sensibile aumento si trovano, invece, quelli informatici, cresciuti del 20%, e l’autoriciclaggio (+ 24,6%). Il web, da tempo, sta diventando un nuovo campo di azione sia delle mafie sia della criminalità economica oltre che per gli hacker. Il “Dossier Viminale”, inoltre, evidenzia un pericoloso aumento delle intimidazioni e delle minacce nei confronti degli amministratori locali e dei giornalisti, vale a dire verso quei soggetti che sono maggiormente a contatto con i cittadini e che negli ultimi mesi del 2020 hanno affrontato la pandemia in prima persona. I primi gestendo, i secondi raccontando l’emergenza in atto durante il periodo del lockdown. Gli amministratori locali minacciati sono stati 791 (+ 5,5%), di cui 398 i Sindaci, mentre 185 sono stati i giornalisti (+ 51,6%).
9,6% è la crescita del reato di usura registrata dal ministero dell’Interno in Italia nell’ultimo anno (interno.it)
Un reato che ha registrato un preoccupante aumento è stato quello dell’usura, che ha visto un’impennata del 9,6%, con dati particolarmente preoccupanti nelle aree di Roma e di Napoli. Diversi imprenditori, esercenti e famiglie stanno affrontando una devastante crisi di liquidità che, purtroppo, sta facilitando il rischio di ricorrere a prestiti usurai per affrontare il pagamento dei debiti maturati. L’usura è un reato funzionale alla penetrazione e al progressivo radicamento delle organizzazioni criminali nel tessuto sociale ed economico di un territorio.
Cosa fare per prevenire e contrastare questo fenomeno? Avviso Pubblico ha deciso di puntare sulla formazione degli amministratori locali, ha predisposto un volantino che i Sindaci possono distribuire alle famiglie, ai commercianti e agli imprenditori per dare loro indicazioni a chi rivolgersi per chiedere aiuto e sostegno (associazioni e fondazioni) e, infine, ha redatto un vademecum in cui spiega ai Comuni come attivare degli sportelli antiusura, come collaborare con le prefetture, quali controlli effettuare incrociando una serie di dati per monitorare quanto avviene nell’economia locale, quali norme esistono a livello nazionale e regionale. Vale la pena ricordare che La legge 108/96 ha istituito il “Fondo per la prevenzione del fenomeno dell’usura” nonché un “Fondo di solidarietà per le vittime dell’usura”, due strumenti concreti per cercare di tutelare l’economia sana del nostro Paese e proteggere gli imprenditori e i commercianti incappati nelle reti delle mafie.
Pierpaolo Romani è coordinatore nazionale di “Avviso pubblico, enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie”
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