Diritti / Attualità
Quaranta manifesti in difesa della salute
Promossa da smarketing° insieme a Medicina Democratica e AIAP ha coinvolto 40 graphic designer che lavorano con diverse tecniche e provengono da differenti esperienze. Hanno realizzato dei poster ispirati all’articolo 32 della Costituzione italiana, in difesa del Servizio sanitario nazionale
L’articolo 32 della nostra Costituzione recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.
È da questo articolo che è nata “ART32 – Salute pubblica, bene comune”, una campagna, promossa da smarketing° insieme a Medicina Democratica, Aiap- Associazione italiana design della comunicazione visiva e Altreconomia, e che ha coinvolto quaranta graphic designer che lavorano con diverse tecniche e provengono da diverse esperienze socio culturali. Hanno sostenuto e aiutato a diffondere il progetto tanti soggetti tra cui: Il Comune e la Provincia di Bergamo, Immaginare Orlando, Amnesty International Lombardia, Cast, Vittorio Agnoletto ed Elena Mordiglia della trasmissione 37e2 di Radio Popolare, La Scighera, Frizzifrizzi, Mag2.
Come racconta Chiara Birattari di smarketing° -una rete di partite Iva (professionisti della comunicazione, grafici, illustratori) consorziate intorno a un patto di eticità e dal 2021 un’associazione che promuove campagne sociali- “non è solo una mostra ma un kit da portare nelle scuole”. Il raccoglitore dei manifesti è un piccolo oggetto d’arte: la copertina, stampata in letterpress con un cliché, diventa un cofanetto, che contiene oltre alle riproduzioni in formato A5 dei quaranta manifesti, anche un librino introduttivo con vari articoli e dove si può leggere la storia del Servizio sanitario nazionale (Ssn) a cura di Medicina Democratica.
ART32 nasce come campagna di pubblica affissione a Bergamo, nell’aprile del 2021; viene esposta successivamente come mostra sempre a Bergamo a Daste e ad Alzano lombardo, nell’ex quartiere Pigna; a Milano alla Scighera e alla Fabbrica del Vapore, a fianco dell’ex centro vaccinale all’epoca ancora attivo .
Continua Chiara Birattari: “Questo non è progetto sul Covid-19 ma sull’articolo 32. In difesa del Sistema Sanitario Nazionale e contro il progressivo smantellamento del pubblico in favore del privato. Anche le visite convenzionate sono un problema perché tolgono risorse alle strutture pubbliche”.
ART32 sostiene una salute intesa sia come diritto dell’individuo che nell’interesse delle comunità di cui fa parte. Se stai bene tu stanno meglio anche le persone che hai intorno; l’approccio è olistico, cioè nessun ammiccamento al new age, tenendo insieme vari aspetti qualitativi come ambiente, lavoro e casa; la medicina del lavoro non è solo la prevenzione degli infortuni, ma uno strumento per fare stare bene le lavoratrici e i lavoratori nei territori in cui si trovano. “Nello specifico -aggiunge Birattari- dove e come viviamo sono fattori importanti per la salute, fisica e psicologica, di tutte le persone. Le abitazioni devono essere adeguate per una vita degna. Inoltre in questi anni molti piccoli presidi ospedalieri hanno chiuso in favore dei grandi ospedali centrali. La qualità della vita si misura nella vicinanza con le cure di cui si ha diritto, non con la quantità di prestazioni erogate”.
Come è stato scritto sul sito di Produzioni dal Basso ART32 si pone alcuni obiettivi programmatici: concentrare l’attenzione della cittadinanza sulla salute pubblica e la medicina territoriale, allentare le percezioni distopiche e migliorare in ciascuno la responsabilità, la coscienza e le abitudini, tenendo al centro prevenzione primaria, che si curi la salute prima che la malattia, tornare alla cura accessibile ovunque in tanti ambulatori efficienti e vicini ai malati, non centrata sugli ospedali, no alle cattedrali luccicanti della sanità privata, dove il malato è un numero per fare business; “ogni corpo ha una storia e noi vogliamo sentirci cittadini, non clienti”. “Insomma, vogliamo che l’articolo 32 della Costituzione viva nel corpo sociale e nel corpo biologico di ciascuno di noi”. Attraverso le diverse espressioni grafiche, la campagna ART32 attira lo sguardo per generare (o risvegliare) una serie di azioni, atteggiamenti e riflessioni di pensiero critico e di prospettiva lunga.
Il progetto di ART32 ci ricorda quanto sia cruciale il Ssn per diverse ragioni: l’accessibilità, innanzi tutto, indipendentemente dal reddito o dalle condizioni socio-economiche dei cittadini. Ciò significa che tutte le persone, indipendentemente dalla loro situazione, hanno il diritto di ricevere cure mediche adeguate; l’uguaglianza perché tutti ricevono la stessa qualità di assistenza sanitaria, senza distinzioni di genere, età, razza o orientamento sessuale; la prevenzione, perché dovrebbe dedicarsi a programmi di prevenzione e di sensibilizzazione alla salute, per ridurre i costi e migliorare la qualità della vita delle persone; la copertura, poiché il Ssn offre una vasta gamma di servizi sanitari, tra cui visite mediche, terapie, esami diagnostici, cure palliative e assistenza domiciliare, allo scopo che i cittadini possono avere accesso a tutte le cure di cui hanno bisogno, senza dover affrontare costi elevati; ed infine l’efficienza, visto che i fondi vengono utilizzati in modo più efficiente rispetto alle strutture private, per evitare la duplicazione di servizi e di ottimizzare l’allocazione delle risorse, migliorando così la qualità complessiva dei servizi sanitari offerti.
Per tutte queste ragioni il Ssn va difeso perché garantisce l’accesso ai servizi sanitari a tutti i cittadini, promuove l’uguaglianza nell’accesso ai servizi sanitari, mira alla prevenzione delle malattie, offre una vasta gamma di servizi sanitari, è gestito in modo efficiente dallo Stato e aiuta a migliorare la qualità della vita delle persone.
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