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Crisi climatica / Attualità

Grandi incendi ed ecosistemi forestali in fumo: l’aggiornamento dell’Ispra

Il Monte Gradara, nella provincia di Palermo, in fiamme a fine luglio 2023 © Mattia Torretta / Fotogramma

Aumenta la superficie delle aree percorse da grandi incendi boschivi in Italia. Al 28 luglio superati 49.000 ettari, di cui oltre 8.500 di ecosistemi forestali. Le foreste coinvolte risultano in gran parte macchia Mediterranea (64%) e pineta (21%). Il 95% delle aree bruciate fino ad oggi sono in Sicilia e Calabria. Il valore del monitoraggio

Aumenta ancora l’estensione delle aree percorse da grandi incendi boschivi in Italia nel 2023. Al 28 luglio -segnala l’aggiornamento dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra)- sono stati superati i 49mila ettari, di cui oltre 8.500 ettari di preziosi ecosistemi forestali.

La maggior parte delle foreste colpite è costituita da macchia mediterranea (64%) e da pineta (21%). Fino ad ora il 95% delle aree bruciate si trova in Sicilia e in Calabria, in particolare nelle province di Palermo, dove sono bruciati oltre 14.500 ettari di cui il 21% di foreste, di Reggio Calabria, che ha perso 8.100 ettari per il 17% composti da foreste, di Messina (4.362 ettari, 22% foreste) e di Siracusa (3.808 ettari, 24% foreste). Il fenomeno sta minacciando anche numerose aree protette, in particolare in provincia di Palermo dove sono sette i territori tutelati a rischio incendio. “È stato registrato un evento rilevante in Liguria vicino al confine con la Francia”, aggiunge l’Ispra, che ogni giorno monitora la situazione sulla base delle informazioni dell’European forest fire information system (Effis), piattaforma europea per lo scambio di informazioni sugli incendi boschivi, ottenute tramite il sistema satellitare Copernicus emergency.

Dal primo gennaio del 2023 al 27 luglio sono stati rilevati in Italia 327 incendi boschivi, per una superficie colpita superiore ai 49.162 ettari di cui il 17% era costituito da ecosistemi forestali. Le aree boschive percorse da incendio sono suddivise in 869 ettari di latifoglie decidue, 5.422 ettari di latifoglie sempreverdi, 1.774 ettari di conifere, 1 ettaro di lariceti e 448 ettari di foreste non classificate.

Dal grafico sottostante è possibile individuare l’aumento esponenziale del fenomeno a partire il mese di luglio. 

Fonte: Ispra, 2023

Un fenomeno che, secondo le anomalie termiche evidenziate dal satellite, ha colpito principalmente Sicilia, Calabria e Puglia. Dagli ultimi dati Effis riferibili al periodo compreso tra martedì 25 luglio e giovedì 27 luglio 2023, sarebbero 81 le aree percorse da grandi incendi boschivi, per un totale di superficie percorsa da incendio di 31.023 ettari di cui 6.854 ettari relativi a superfici forestali.

I punti in nero indicano la presenza di aree bruciate di grandi dimensioni rilevate da strumenti satellitari che operano nell’ottico a grande risoluzione spaziale. Fonte: Ispra, 2023

La situazione più grave si registra in Sicilia. “In provincia di Palermo nel periodo indicato si contano 18 grandi incendi boschivi e dall’inizio dell’anno risulta un totale di 14.541 ettari di superficie colpita da incendio, di cui 3.090 interessano gli ecosistemi forestali”, segnala l’Ispra.

Le superfici percorse da incendio nella provincia di Palermo dal 25 luglio al 27 luglio 2023. Fonte: Ispra su dati Effis, 2023

Per quanto riguarda l’incendio che coinvolge i Comuni di Aliminusa, Sclafani Bagni, Cerda e Montemaggiore Belsito l’incendio si estende e include al 28 luglio anche i Comuni di Scillato e Collesano. “L’area forestale potenzialmente colpita risulta all’ultimo aggiornamento dei dati Effis di 1.173 ettari, di cui 1070 circa sembrerebbero appartenere alla categoria forestale delle latifoglie sempreverdi”, si legge nel report dell’Ispra.

Le superfici percorse da incendio nella provincia di Palermo (Madonie) dal 25 luglio al 27 luglio 2023. Fonte: Ispra su dati Effis, 2023

L’Istituto segnala anche l’aggravarsi degli eventi che coinvolgono i Comuni di Palermo, Torretta e Monreale, Isola delle Femmine, Capaci, Montelepre e Giardinello. “Le superfici forestali che potrebbero essere state colpite da questi incendi sono nel complesso più di mille ettari. Alcuni eventi sembrerebbero colpire la Zona speciale di conservazione ‘Raffo Rosso, Monte Cuccio e Vallone Sagana’. L’area conosciuta come i ‘Monti di Palermo’ comprende principalmente foreste artificiali, soprattutto di conifere appartenenti al genere Pinus e Cipressus, e leccete. Dalle analisi, infatti, risulterebbero colpiti da questi incendi foreste a conifere e foreste di latifoglie sempreverdi”. Sembrerebbe stabile però l’impatto dell’incendio che ha colpito i Comuni di Gratteri e di Cefalù. “L’incendio sembrerebbe aver colpito le foreste di latifoglie sempreverdi a sughere e lecci del Parco Naturale delle Madonie e della Zsc ‘Boschi di Gibilmanna e Cefalù’, per un totale potenziale di quasi 500 ettari”.

E poi la situazione grave di Messina, Siracusa, Catania, Reggio Calabria.

L’Ispra segnala a fine luglio anche un incendio in Abruzzo, nella provincia dell’Aquila e più nel dettaglio nel Comune di Pratola Peligno (Monte Morrone). “L’evento potrebbe aver coinvolto oltre 150 ettari di superficie forestale. Sembrerebbe trattarsi soprattutto di foreste di latifoglie decidue, che nell’area sono rappresentate principalmente da cerrete e faggete; in minor parte poi risultano coinvolte foreste di conifere e di leccete. L’intero incendio è quasi interamente all’interno del Parco Nazionale della Maiella”. Anche la Liguria è colpita, in particolare nella provincia di Imperia: “L’incendio, pur essendo di piccole dimensioni all’ultimo aggiornamento coinvolge i Comuni di Ventimiglia e Airole in Italia al confine con il territorio francese. Ad oggi risulta l’incendio più a Nord della stagione”.

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