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Gli “occhi scomodi” dei piloti solidali che sorvegliano il mar Mediterraneo

Il velivolo Seabird che sorvola il mar Mediterraneo © Hpi

I membri dell’Humanitarian pilots initiative (Hpi) si alternano alla guida dei velivoli Seabird 1 e 2. In collaborazione con Sea-Watch, soccorrono i naufraghi e assistono alle omissioni delle autorità. Un fondamentale lavoro di denuncia

Tratto da Altreconomia 278 — Febbraio 2025

Damien Van Oost è un pilota di lunga esperienza di Air France ma tra un viaggio intercontinentale e l’altro dedica il suo tempo libero alla Humanitarian pilots initiative (Hpi), una fondazione nata nell’autunno del 2015 che in collaborazione con Sea-Watch si occupa di salvataggio in mare.

“Volare sopra il Mediterraneo mi fa sentire un alieno nella mia stessa vita -spiega- non perché sono un pilota e spesso sono lontano da casa ma per quello a cui assisto. Quando decollo da Lampedusa non so che cosa vedrò: respingimenti, morte, mancati salvataggi. Dall’aereo siamo al tempo stesso molto vicini ma ancora troppo lontani”.

Solo nel 2024, l’Hpi ha contribuito a salvare quasi 11mila naufraghi ma non solo. “Siamo testimoni scomodi di quello che succede -racconta Omar El Manfalouty, membro del board della fondazione-. Provano continuamente a fermarci ma fino ad ora non ce l’hanno fatta”.

Gli ostacoli posti all’attività dell’organizzazione sono infatti moltissimi. L’ultimo in ordine di

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