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Donne che sfidano la cultura: torna “Feminism 6. Fiera dell’Editoria delle donne”
Più di 60 case editrici, un centinaio di autrici, 14 tra dialoghi e focus e tre grandi eventi: quattro giorni di incontri dedicati alla produzione culturale delle donne, dal 3 al 6 marzo 2023 alla Casa internazionale delle donne di Roma. Madrine di questa edizione, tutte le donne iraniane in lotta per la vita e la libertà
A Roma l’8 marzo si festeggia prima quest’anno. È iniziata venerdì 3 marzo e terminerà lunedì 6 la sesta edizione di “Feminism 6. Fiera dell’Editoria delle donne”. Più di sessanta case editrici, un centinaio di autrici, quattordici tra dialoghi e focus e tre grandi eventi: quattro giorni di incontri dedicati alla produzione culturale delle donne, dal 3 al 6 marzo 2023 alla Casa internazionale delle donne di via della Lungara 19 a Roma. Madrine di questa edizione, tutte le donne iraniane in lotta per la vita e la libertà.
Il 3 marzo, all’inaugurazione, ha preso la parola Parisa Nazari, iraniana che vive in Italia, interprete e attivista dei diritti umani, dell’associazione culturale Aps Donne di carta, con un reading in persiano e in italiano. Presente anche Mmathari Mashao, ministra plenipotenziaria dell’Ambasciata del Sudafrica, che ha voluto sostenere la manifestazione e che partecipa a un evento sulla gender equality “DigitALL: Innovation and technology”, il 3 marzo alle 19.30.
“La Casa delle donne ci ha aperto le sue porte fin dal 2009, con progetti basati su cultura e letteratura”, dice Parisa Nazari nel corso della conferenza stampa in Campidoglio. “In questi anni ho cercato di essere un’attivista culturale, muovendomi sempre più verso forme di denuncia della violazione dei diritti umani e soprattutto delle donne in Iran. Noi donne iraniane abbiamo imparato a capire quanto è importante il ruolo della cultura e dell’università. Le laureate superano in numero gli uomini, perché sanno che le leggi iraniane sono estremamente misogine”, aggiunge Nazari. “Leggi che vogliono rendere la donna quasi invisibile. Le donne iraniane non ci stanno, e cercano modi di autodeterminazione, per emergere in forme che hanno sempre più a che fare con la cultura. Nonostante la censura”.
La formula dell’edizione 2023 sarà quella dei dialoghi tra scrittrici, curatrici, traduttrici ed editrici, condotti da Loretta Bondì, Paola Bono, Luciana Borsatti, Annalisa Camilli, Anna Maria Crispino, Maria Rosa Cutrufelli, Eleonora De Nardis, Cecilia Ferrara, Eleonora Forensa, Laura Fortini, Manuela Fraire, Elena Gagliasso, Stefania Mariani, Gisella Modica, Antonella Petricone, Alessandra Pigliaru, Nadia Pizzuti, Bianca Pomeranzi, Alessandra Quattrocchi, Anna Segre, Ylenia Sina, Giorgia Serughetti, Giulia Siviero, Maddalena Vianello, Marina Vitale, Maria Vittoria Vittori. A partire da quattro filoni tematici: corpi, soggettività e diritti; migrazioni, frontiere, habitat; pace e convivenza. L’arte del rammendo.
Il 4 marzo alle 19 in Sala Lonzi il reading “Di acqua e di tempo . Of water and time”. A un anno dalla sua scomparsa, il libro è dedicato a Etel Adnan, artista, poeta, filosofa, di madre greca e padre siriano, nata a Beirut, dove ha vissuto, così come negli Stati Uniti e a Parigi. Domenica alle 19 l’appuntamento è con “The Black Empowerment”, performance di Anna Maria Gehnyei aka Karima DueG presso Zalib – Centro Giovani.
Lunedì, giornata di chiusura della manifestazione, sarà interamente dedicata alla scuola. E fin dal suo titolo, “Insegnare comunità”, preso in prestito dalla pensatrice afroamericana bell hooks, propone un senso del fare scuola che vada verso un’idea di intimità, di connessione, di pedagogia, di speranza rispetto all’ aziendalismo e contro l’uniformità e la logica della prestazione. L’evento è a cura della Società italiana delle letterate. “Nell’attuale quadro istituzionale è importante che docenti, studentesse e studenti prendano parola pubblicamente”, dice Elvira Federici, presidente della Società italiana delle letterate.
“Gli ultimi dati sul fatturato del settore e quelli sull’aumento dei costi di produzione non sono incoraggianti: per questo ci sembra di particolare importanza rafforzare il dialogo e le sinergie, per rendere efficaci le comuni strategie di diffusione dei prodotti editoriali e per ampliare e consolidare una proposta politico-culturale che meglio risponda ai mutamenti in corso”, spiega Maria Palazzesi dalla direzione di Feminism durante la conferenza stampa in Campidoglio.
“Negli ultimi anni abbiamo assistito a un incremento sostanziale nel numero delle donne attive nel mondo dell’editoria, in ruoli anche molto diversi tra di loro”, spiega Isabella Ferretti, vicepresidente di Adei, Associazione degli editori indipendenti. “Le figure apicali nelle grandi aziende sono ancora rare, ma nell’editoria indipendente si moltiplicano le imprenditrici di settore”. Significativa la crescita del numero delle autrici, “presenti sempre più spesso anche in classifica, e senza limitazioni dal punto di vista del genere o dei temi trattati. Un punto di partenza importante per l’editoria del futuro”.
Con il patrocinio dell’assessorato alla Cultura del Comune di Roma, l’evento è anche il primo appuntamento delle celebrazioni per il ventennale di Archivia, Archivi, biblioteche, centri di documentazione delle donne. Una collezione unica e sterminata, quella di Archivia: 43 fondi archivistici (dai primi decenni del Novecento a oggi), una biblioteca di 30mila volumi; pubblicazioni periodiche del femminismo e della cultura di genere nelle sue varie declinazioni, manoscritti, tesi di laurea, 35mila fotografie, manifesti, una fonoteca e una videoteca che abbracciano un arco temporale di trent’anni in cui sono custoditi rari documenti del femminismo degli anni Settanta e del movimento lesbico degli anni Ottanta.
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