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Diritti / Approfondimento

Abusi sui migranti, caccia ai solidali: la Bulgaria supera il “test Schengen”

La polizia di frontiera bulgara respinge con brutale violenza le persone in transito che cercano di entrare in Bulgaria © Francesco Cibati

Sul confine bulgaro-turco aumentano i respingimenti violenti e la repressione della solidarietà. Dimostrando che può fare da “cane da guardia”, il Paese a metà dicembre ha fatto ingresso nell’area di libera circolazione. Qualcuno resiste

Tratto da Altreconomia 277 — Gennaio 2025

"Respingimenti illegali, morti senza nome, criminalizzazione della solidarietà, esternalizzazione delle frontiere: la situazione in Bulgaria è drammatica”. Diana Dimova, fondatrice dell’Ong Mission Wings, riassume in modo breve ma efficace quanto accade oggi nel Paese della penisola balcanica alle persone in movimento e agli attivisti che le sostengono. “La polizia respinge singoli e gruppi verso la Turchia, tra cui numerose famiglie, donne incinte e minori non accompagnati, facendo ricorso a una violenza brutale: le persone vengono denudate, picchiate, aggredite da cani addestrati all’attacco, derubate dei loro pochi averi che spesso sono dati alle fiamme”.

La testimonianza di Dimova è confermata dai documenti del Fundamental rights office (Fro) -organo di Frontex deputato al monitoraggio del rispetto dei diritti umani nelle operazioni che coinvolgono l’Agenzia europea- rilanciati dal Balkan investigative reporting network (Birn), secondo cui “i cosiddetti resping

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