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Un incendio e un’alluvione colpiscono Le Galline Felici: “Ci rialzeremo anche questa volta”
Le Galline Felici, lo storico consorzio siciliano di agricoltori bio e naturali, ospitalità agro-responsabile e cultura del territorio, nelle settimane di febbraio appena passate ha subìto due colpi molto dolorosi, frutto di vandalismo ed eventi estremi. Un modo concreto di ripartire c’è: “Veniteci a trovare”
Nel pollaio c’è trambusto. Le Galline Felici, lo storico consorzio siciliano di agricoltori bio e naturali, ospitalità agro-responsabile e cultura del territorio, nelle settimane di febbraio appena passate ha subìto due colpi molto dolorosi. Ce lo racconta Roberto Licalzi, chioccia e attivista di lungo corso del Consorzio: “Nella notte tra il 5 e il 6 febbraio abbiamo subìto un atto di vandalismo presso il nostro magazzino, nel quale sono stati incendiati il nostro vecchio furgone (un Daily mini van) e il nuovo Isuzu, un camioncino con nemmeno una settimana di vita. I due mezzi sono andati completamente distrutti, senza considerare i numerosi danni collaterali ai materiali e al magazzino”.
Fa male ma qui non c’è spazio per gli stereotipi: “Non abbiamo mai ricevuto minacce o richieste di tipo estorsivo, per cui non crediamo che si tratti di un’intimidazione di stampo mafioso, ma non è la prima volta che subiamo furti e danneggiamenti e forse c’è qualcuno che non ci vuole bene”. La reazione è stata immediata: “Ci siamo riuniti, per condividere le nostre emozioni e valutare il da farsi. Dopo qualche momento di amarezza è emersa la volontà di non lasciarci deprimere da quanto accaduto e metterci nella condizione di riprendere a lavorare e per prevenire per quanto possibile eventi di questo tipo”. Si riparte di slancio.
Ma non era ancora finita. “In Sicilia nei giorni scorsi -infatti- è arrivato un nuovo medicane (un ciclone tropicale mediterraneo, ndr): nelle nostre contrade ha piovuto ininterrottamente per 40 ore, con raffiche di vento che hanno superato i 90 chilometri orari”. Insomma, piove sul bruciato: “Abbiamo avuto alberi abbattuti, frane, smottamenti oltre a danni importanti alle infrastrutture e alle strade. Non vogliamo drammatizzare, ma stiamo ancora contando i danni e sistemando le nostre campagne devastate. La riflessione più importante è che questo scenario, purtroppo, è quello che ci toccherà affrontare nei prossimi anni e dovremo pensare e sperimentare soluzioni più sostenibili. Io, ad esempio, avevo puntato sulla coltivazione di banane ma in questo contesto di venti forti e ricorrenti, forse dovrò ripensarci e adattare le colture”. Una buona notizia è che per fortuna molto di quanto era distrutto -un valore stimato intorno ai 100mila euro- era assicurato: “Andiamo avanti. Siamo una struttura solida e resiliente, 300 famiglie che cercano di seminare il bene e il bello nel nostro territorio. Non vi stiamo chiedendo quindi un supporto economico -aggiunge Licalzi- ma di starci vicini, di seguirci e di farci conoscere e di ridare fiato e consistenza alla cultura e alla prassi dei Gruppi di acquisto solidali”. Il Consorzio chiede soprattutto pazienza: la partenza degli agrumi e degli altri prodotti potrebbe subire qualche ritardo.
Un modo concreto di ripartire c’è. Se il clima ha inferto duri colpi al settore agricolo, e tutto fa pensare che non saranno gli ultimi, è importante diversificare: “Veniteci a trovare -chiude Roberto-. Molte delle nostre strutture hanno un côte di turismo responsabile, come sanno bene i nostri amici francesi, belgi e non solo. Solo noi vi facciamo conoscere la Sicilia bella, e anche quella brutta”. In sintesi, nonostante tutto, il morale è alto. Come hanno ribadito le Galline Felici nel loro comunicato: “Rinunciare a costruire un mondo ideale sarebbe una sconfitta, e noi ancora non abbiamo affatto intenzione di arrenderci”. Per saperne di più visitate il sito del consorzio.
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