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Il cammino del Lago Maggiore mappando i sentieri e collaborando per unire i territori

Uno scorcio del Lago Maggiore da Poggio Sant'Elsa, nei pressi di Laveno (Varese) sulla sponda lombarda © Wikimedia Commons

L’associazione di rigenerazione territoriale Tracciaminima ha realizzato un cammino che collega le tre sponde del Lago Maggiore, esito di un processo di mappatura partecipata che ha incluso le comunità locali. Un percorso di 240 chilometri diviso in 11 tappe per far conoscere anche i luoghi meno noti del lago, con attenzione alla mobilità sostenibile e all’accessibilità delle escursioni. Dal 24 aprile al 4 maggio prossimi il primo cammino completo e aperto

Un percorso ad anello di 240 chilometri con 8.900 metri di dislivello, suddiviso in 11 tappe che attraversano due Stati e due Regioni italiane. È il cammino del Lago Maggiore che unisce Lombardia, Piemonte e Svizzera realizzato dall’associazione Tracciaminima tramite un progetto di mappatura partecipata con il coinvolgimento delle comunità locali, che verrà percorso interamente dal 24 aprile al 4 maggio 2025 in un evento aperto alla cittadinanza.

“Abbiamo iniziato nel 2020 a lavorare al cammino intorno al Lago Maggiore e ci siamo costituiti come associazione di promozione sociale nel 2023. Siamo cinque persone della provincia di Varese che lavorano nel campo della rigenerazione territoriale, dell’attivazione di comunità, dell’escursionismo, -racconta Caterina Salvo, una delle fondatrici di Tracciaminima -. La nostra idea era quella di collegare parte della rete sentieristica che si snoda attorno al lago, costruendo un percorso che non fosse calato dall’alto senza includere i cittadini. Perciò abbiamo intrapreso delle rassegne di mappatura partecipata con incontri aperti ai residenti, iniziando a esplorare i sentieri già esistenti e invitando le guide locali e gli esperti delle diverse aree”.

L’approccio scelto da Tracciaminima è stato dunque quello di collaborare con gli abitanti e di partire dai sentieri già presenti, per esempio quelli del Club alpino italiano o delle Comunità montane, scegliendo poi i possibili punti di partenza e di arrivo e le zone d’interesse paesaggistico da visitare. Questo processo è diventato l’occasione per instaurare delle collaborazioni con le associazioni del territorio e con alcune guide locali, con la volontà di far incontrare turisti e abitanti e di creare legami tra chi viaggia e chi accoglie. Alla fine è stato tracciato un percorso nel quale si alternano scorci del lago e passaggi in località meno battute dal turismo, e i cui punti di partenza sono raggiungibili anche con i mezzi pubblici.

L’associazione Tracciaminima ha organizzato perciò dal 24 aprile al 4 maggio prossimi il primo cammino completo e aperto intorno al Lago Maggiore, per far conoscere il percorso anche a chi non vive nei pressi del lago. “Ripercorriamo tutto il cammino in sequenza e ogni giornata è aperta a chi vuole unirsi. Vogliamo dare un po’ la nostra impronta alle uscite giornaliere e perciò faremo degli incontri con le realtà del territorio, per tenere insieme la parte escursionistica con quella culturale, e stiamo anche cercando delle strutture in cui dormire a prezzi modici lungo il percorso – dice Elia Origoni, guida escursionistica e membro dell’associazione-. L’idea è quella di pubblicare sul sito un resoconto di ogni tappa con la descrizione del percorso e alcune informazioni sui servizi, su come arrivare e dove dormire, per fare in modo che in futuro chiunque possa percorrere una parte del cammino in autonomia, per poi organizzare entro la fine dell’anno un tavolo di presentazione più istituzionale”.

I componenti di Tracciaminima hanno deciso di affrontare anche il tema dell’accessibilità e dell’inclusività delle escursioni in natura tramite il progetto “Ammappala!”. “Di solito non si pensa a questi temi durante le fasi di progettazione del cammino ma si cerca di renderlo accessibile dopo averlo realizzato. Noi invece abbiamo lavorato fin dalla fase di mappatura alla questione dell’accessibilità per le persone con disabilità fisiche o sensoriali, – spiega Caterina Salvo -. Nel 2024 abbiamo dunque organizzato sei diverse escursioni in collaborazione con l’associazione Utopia di Luino (VA), ognuna con un focus diverso grazie alla partecipazione di un interprete o accompagnatore specializzato. Per esempio, per le persone che non possono camminare viene usata la joelette, una carrozzina a una ruota da fuoristrada che funziona come una portantina, in cui c’è una persona che spinge dietro e un portatore davanti ed entrambi tengono in equilibrio la carrozzina monoruota”. La realizzazione di “Ammappala!” è stata resa possibile grazie alla partecipazione nel 2023 al bando del Corpo europeo di solidarietà che finanzia progetti realizzati da under 30 e focalizzati sullo sviluppo dell’inclusività e della sostenibilità all’interno delle comunità locali.

Un’escursione del progetto “Ammappala!” sull’accessibilità dei sentieri in cui è stata utilizzata la joelette © Tracciaminima

L’anno successivo invece Tracciaminima ha partecipato all’iniziativa “Il turismo delle radici” promossa dal ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, che ha selezionato per ogni Regione un ente del Terzo Settore. Obiettivo del progetto era quello di sviluppare un’offerta turistica rivolta alle persone italo-discendenti residenti all’estero, legata ai territori d’origine e di partenza degli emigrati favorendo l’incontro con le comunità dei Comuni d’origine. “Tramite la partecipazione a questo progetto abbiamo voluto raccontare anche la storia dell’emigrazione dalla Lombardia”, – aggiunge Caterina Salvo-. “Il progetto è basato sulla creazione di un’offerta turistica, come pacchetti viaggio, eventi specifici, e la relativa promozione turistica dedicata a persone d’origine italiana residenti all’estero, insieme alla sensibilizzazione dei paesi e delle comunità in Italia rispetto al proprio passato di emigrazione”.

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