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Ambiente / Attualità

Stati Uniti, nuovi limiti ai Pfas: un miliardo di dollari contro gli “inquinanti eterni”

© Sonika Agarwal - Unsplash

L’Agenzia per la protezione dell’ambiente statunitense ha introdotto il primo regolamento sull’acqua potabile per sei Pfas dannosi per la salute umana. La norma proteggerà circa cento milioni di persone. In Italia, intanto, nonostante preoccupanti livelli di contaminazione, il governo rimane immobile

L’Agenzia per la protezione dell’ambiente degli Stati Uniti (Epa) ha annunciato lo scorso 10 aprile il primo regolamento nazionale sull’acqua potabile per sei Pfas, sostanze chimiche perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche note per essere dannose per la salute umana. La norma finale è stata adottata dopo aver valutato oltre 120mila test e interviste a cittadini, oltre a input scientifici ricevuti durante consultazioni e attività di confronto con le parti interessate. Si stima che la norma proteggerà circa 100 milioni di persone dall’esposizione ai Pfas nell’acqua potabile, prevenendo migliaia di morti e decine di migliaia di malattie gravi.

L’Epa sta mettendo a disposizione un miliardo di dollari attraverso la legge bipartisan sulle infrastrutture per aiutare gli Stati e i territori a implementare test e trattamenti Pfas nei sistemi idrici pubblici. Sono inoltre disponibili finanziamenti per aiutare i proprietari di pozzi privati ad affrontare la contaminazione dalle sostanze perfluoralchiliche.

La norma stabilisce limiti legali per Pfoa, Pfos, Pfhxs, Pfna e Hfpo-Da nell’acqua potabile. Stabilisce anche un livello massimo di contaminanti (Mcl) per le miscele contenenti almeno due o più dei seguenti elementi: Pfhxs, Pfna, Hfpo-Da, Pfbs. L’Epa ha inoltre finalizzato obiettivi di livello massimo di contaminazione (Mclg) non applicabili per questi Pfas. La finalizzazione di questo regolamento rappresenta una pietra miliare nella protezione della salute pubblica da queste sostanze, anche considerando che l’agenzia continuerà a monitorare la contaminazione da Pfas e ad aggiornare i propri standard, qualora sia necessario.

“Il Veneto è teatro di uno dei più grandi casi di contaminazione da Pfas al mondo e Greenpeace Italia ha dimostrato la presenza di queste sostanze anche nei corsi d’acqua della Toscana e nelle acque potabili di diversi comuni della Lombardia e del Piemonte, a concentrazioni che, da oggi, negli Stati Uniti sono considerate pericolose per la salute umana -spiega il responsabile della campagna inquinamento di Greenpeace Italia Giuseppe Ungherese e autore del libro pubblicato da Altreconomia “Pfas. Gli inquinanti eterni e invisibili nell’acqua. Storie di diritti negati e cittadinanza attiva”-. In Italia l’inquinamento da Pfas è un’emergenza nazionale fuori controllo, soprattutto per la mancanza di provvedimenti che limitino l’uso e la produzione di queste sostanze a tutela dell’ambiente e della salute. Per quanto tempo ancora si continuerà a ignorare il problema condannando le persone a subire gli effetti dell’inquinamento? Il Governo Meloni segua l’esempio degli Stati Uniti e adotti subito una legge nazionale che vieti l’uso e la produzione di queste pericolose molecole. Non c’è più tempo da perdere: bere acqua pulita e priva di Pfas è un diritto che le istituzioni devono garantire”.

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