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Sempre più sindaci minacciati nel Centro-Nord

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Si sta progressivamente riducendo la forbice con le Regioni del Mezzogiorno. Numeri allarmanti nel rapporto “Amministratori sotto tiro”. La rubrica di Pierpaolo Romani

Tratto da Altreconomia 251 — Settembre 2022

È dedicata a Olga Sukhenko, sindaca del villaggio ucraino di Motyzhyn assassinata dai russi il 23 marzo 2022, l’undicesima edizione del rapporto “Amministratori sotto tiro”, curato da Avviso Pubblico e presentato lo scorso 7 luglio. Un documento che riporta anche quest’anno dati allarmanti, storie di violenza ma anche di resistenza.

Nel 2021 sono stati registrati 438 atti intimidatori nei confronti di amministratori locali e regionali e di persone che operano nella Pubblica amministrazione. I Comuni coinvolti sono stati 265, mentre le Province sono state 88. Non c’è Regione d’Italia, eccetto la Valle d’Aosta, che non sia stata toccata dal fenomeno. Non solo, la forbice tra il Sud e il resto del Paese si sta progressivamente riducendo: il 45,5% degli episodi, infatti, sono stati rilevati nel Centro-Nord. Con 72 casi la Campania si conferma la Regione in cui sono state registrate il maggior numero di intimidazioni, seguono Sicilia e Calabria (rispettivamente con 51 e 45), quarto posto per la Lombardia che con 43 episodi supera la Puglia (41) e si conferma il territorio più colpito del Centro-Nord.

Alcuni casi fanno riflettere. A Siderno (RC), Comune già sciolto per mafia, a meno di ventiquattr’ore dalla riunione del primo consiglio comunale due auto di un consigliere sono state date alle fiamme. Una settimana più tardi, ignoti hanno lasciato un proiettile inesploso sul davanzale di una finestra del municipio. Dopo quattro giorni sono stati incendiati due mezzi comunali.

Ad Anzio, dove la prefettura di Roma ha insediato al Comune una commissione d’accesso, la consigliera comunale Lina Giannino è stata nuovamente presa di mira per le sue battaglie a favore della legalità. Dopo aver subito il taglio delle gomme dell’auto e aver visto apparire scritte ingiuriose sui muri della città, lo scorso anno le è stata recapitata una lettera minatoria.

Sono 72 gli episodi di intimidazione avvenuti in Campania che, dal 2017, è ininterrottamente la Regione più interessata dal fenomeno

A Mestre (VE) 16 consiglieri di maggioranza che avevano votato a favore del progetto di una nuova torre residenziale, hanno visto i loro nomi, cognomi, foto e con la scritta: “Ecco i nemici di viale San Marco e di Mestre” su un volantino distribuito in città. A Pesaro, esponenti del movimento “No vax” si sono spinti fin sotto l’abitazione del sindaco Matteo Ricci per contestare i provvedimenti emessi per far fronte alla pandemia.

Nel 2021 sono aumentati i casi di minaccia e di intimidazione verso gli amministratori regionali. Nel mirino dei “No vax” sono finiti anche i presidenti di Emilia-Romagna, Veneto e Friuli-Venezia Giulia. Il governatore di quest’ultima, Massimiliano Fedriga, nell’intervista pubblicata nel report afferma: “Le minacce e le azioni violente non possono trovare mai una giustificazione nemmeno nel contesto emergenziale che stiamo vivendo e nelle divergenze di opinione”. A minacciare gli amministratori locali e regionali sono soprattutto cittadini, singoli o in gruppo, che nutrono odio e sfiducia verso le istituzioni. Non mancano tuttavia le minacce collegate alla criminalità organizzata di tipo mafioso. In particolare nel Mezzogiorno, dove il 13% del totale delle minacce e delle intimidazioni censite da Avviso Pubblico, è stato rivolto ad amministratori locali che si sono assunti l’onere di amministrare (o candidarsi a farlo) Comuni che, in precedenza, erano stati sciolti per mafia.

Come si minaccia? Al Sud facendo ricorso agli incendi di case e mezzi. Al Centro-Nord utilizzando lettere e messaggi minatori. A livello nazionale, anche per il 2021 sono i social network lo strumento utilizzato maggiormente per infangare e minacciare le persone che ricoprono un ruolo politico pubblico.

Pierpaolo Romani è coordinatore nazionale di “Avviso pubblico, enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie”

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