Altre Economie / Opinioni
Per i suoi primi vent’anni Equo Garantito riparte dai princìpi
Attraverso le storie dei produttori l’organizzazione vuole far conoscere i valori che stanno alla base del movimento del fair trade. La rubrica a cura di “Equo Garantito”
“Il commercio equo e solidale è un approccio alternativo al commercio convenzionale, promuove giustizia sociale ed economica, sviluppo sostenibile, rispetto per le persone e per l’ambiente, attraverso il commercio, la crescita della consapevolezza dei consumatori, l’educazione, l’informazione e l’azione politica”. È la definizione data dall’articolo uno della Carta italiana dei criteri del fair trade, frutto di un percorso partecipativo iniziato 25 anni fa, che ha coinvolto il movimento italiano e che ha portato nel 2003 alla creazione dell’Assemblea generale italiana del commercio equo e solidale (Agices), oggi Equo Garantito. Celebreremo questo ventennale ripartendo dai princìpi. Per chi ancora non ci conosce o per chi semplicemente abbia voglia di ragionare con noi su cosa sia oggi il fair trade, perché sia ancora così attuale; su quali ideali lo abbiano mosso oltre mezzo secolo fa e perché sia importante approfondirli, portando esempi concreti.
Quest’anno, quindi, la nostra rubrica per Altreconomia sarà dedicata ai dieci princìpi del fair trade, quelli condivisi dall’Organizzazione mondiale equosolidale (World frair trade organisation) a cui aderiamo. Per raccontare, attraverso le storie dei produttori e delle organizzazioni italiane associate a Equo Garantito, un movimento impegnato a contrastare l’ingiustizia del mercato, a dare una prospettiva di futuro a milioni di uomini e donne in tutto il mondo. Creare opportunità di vendita per i produttori economicamente svantaggiati è primo princìpio del fair trade: sostenerli per avviare un processo virtuoso e dare dignità al lavoro. E il modo migliore per raccontarlo è partire da un prodotto simbolo. “Vuoi cambiare il mondo? Inizia con un caffè”. È stato forse il primo slogan utilizzato dalle organizzazioni di commercio equo e solidale, sicuramente uno tra i più azzeccati. E Shadhilly, socio marchigiano di Equo Garantito specializzato nell’importazione di questo prodotto, lo sa bene. Da un semplice chicco nascono emozioni, ricordi, momenti e storie, perché il caffè equosolidale mescola tradizione, giustizia sociale, voglia di riscatto.
Sono tante le organizzazioni equosolidali che lo producono. La cooperativa Nueva esperanza del Bosque in Guatemala, con cui Shadhilly collabora dal 2002, è una di queste. Allora, il prezzo pagato ai coltivatori era talmente basso da non coprire il costo di produzione, i contadini abbandonavano i propri terreni coltivati da generazioni. Fu un sacerdote di El Bosque, in quel momento in Italia, a cambiare le sorti di quella comunità. Riuscì a conseguire la licenza per esportare il caffè e successivamente realizzò la costruzione di una sede operativa con magazzino. Negli anni successivi, ha acquistato mezzi di trasporto e macchinari per il processo di lavorazione che hanno permesso di aumentare la qualità e il valore aggiunto del prodotto, curando la formazione sino ad ottenere la certificazione biologica di una parte del caffè.
Oggi, El Bosque è in grado di gestire l’intero ciclo produttivo: dalle piantagioni all’esportazione. Ripartendo da un nuovo concetto di filiera, il fair trade ha ridato speranza alle famiglie di coltivatori di caffè e ai lavoratori stagionali. L’opportunità di accesso al mercato offerta dal fair trade ha creato nuovi posti di lavoro e nuove speranze per i giovani. Un esempio concreto dell’impatto positivo del commercio equo e solidale: sui diritti delle persone, sull’ambiente, sull’infanzia, sull’educazione, sulla salute, sul futuro.
Equo Garantito. Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale è l’associazione di categoria delle organizzazioni di Commercio Equo e Solidale italiane
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