Altre Economie / Opinioni
Le nuove sfide per il futuro del fair trade
Il traguardo: garantire un benessere diffuso e sostenibile a quante più persone possibile. Per farlo è necessario creare nuove alleanze. La rubrica a cura di Equo Garantito
Di solito pensiamo che esistano momenti in cui i percorsi e le storie individuali o quelle collettive incrocino un proverbiale spartiacque, trovandosi davanti a un bivio. In realtà, la naturale evoluzione porta a fare scelte la cui origine risiede nella storia che conduce un soggetto al punto in cui si trova. Esistono scelte quotidiane che strutturano il percorso, così come ne esistono di periodiche che pongono le basi per i passi a venire. Da oltre quarant’anni il commercio equo e solidale cerca di costruire e diffondere modalità diverse di guardare alla produzione e al consumo, sostenendo e promuovendo quelle realtà, in Italia e nel mondo, che operano secondo criteri di giustizia, svolgono attività di advocacy e formazione, diffondono i valori di un modo diverso di fare impresa. Un’economia che pone al centro le persone e considera tutto il resto (gli scambi, il design, il marketing, il profitto) come mezzi per accrescerne il benessere.
Da tempo riflettiamo su come ampliare il concetto di giustizia economica, dall’aspetto per noi centrale della dignità del lavoro e dell’affrancamento da logiche commerciali ingiuste, a questioni quali i diritti delle donne o quella ambientale. D’altronde da sempre ci siamo allenati a riconoscere quelle che in passato venivano “pudicamente” chiamate esternalità negative del nostro sistema economico, come fossero effetti collaterali di minore entità, quando invece era già chiaro che sfruttamento del lavoro, specie se femminile, e degrado ambientale fossero insiti nel modus operandi del sistema stesso e necessari al suo perpetuarsi.
Era chiaro quarant’anni fa e oggi è in mezzo a noi. Lo constatiamo quotidianamente, guardando alla forbice amplissima tra i redditi, a scapito delle fasce di reddito più basse. Oppure alle migliaia di persone che fuggono da regimi bestiali (spesso strumento dei grandi attori economici e finanziari) e da condizioni di vita insostenibili, cercando da noi un’esistenza migliore e finendo per lavorare in condizioni indecenti nei nostri campi o cantieri; o, infine, all’acqua che invade le nostre vite per eventi climatici estremi sempre più frequenti.
Viviamo in un mondo certamente diverso da quello degli albori del fair trade, ma le sfide sono sempre sul tavolo. Se è vero che l’India negli ultimi anni ha sottratto alla povertà assoluta decine di milioni di persone, è anche vero che guerre, dittature e disastri meteorologici stanno creando nuove sacche di miseria. Bisogna calibrare le nostre lotte future in funzione di questi cambiamenti e rivolgere la nostra attenzione ai percorsi limitrofi al nostro per creare un movimento forte che miri ad un reale e urgente cambiamento del sistema economico. Dobbiamo lavorare a una convergenza tra chi ha attivato percorsi di giustizia economica, sociale e climatica. Con chi si è attivato per affrontare la questione di genere e il suo legame con il futuro delle nostre democrazie. Con chi ha attivato forme di gestione sostenibile, democratica e partecipata delle risorse e dei beni comuni.
Sono passi necessari che il movimento equosolidale è chiamato a fare, nel prossimo futuro. Costruendo alleanze e consapevoli che la nostra storia, ricca di contenuti e di pratiche, ha il compito di arricchire i futuri percorsi per un mondo più sostenibile. Serve un movimento ampio, autorevole e riconosciuto che generi un volano di crescita per organizzazioni, cooperative, imprese produttrici di beni e servizi che abbiano come mission il benessere delle persone e dell’ambiente. Un benessere diffuso e sostenibile. Buon 2024 a tutti e a tutte!
Equo Garantito. Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale è l’associazione di categoria delle organizzazioni di Commercio Equo e Solidale italiane
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