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Altre Economie

La filiera è corale

Primo anno di attività per la cooperativa Aequos di Saronno
 

Tratto da Altreconomia 131 — Ottobre 2011

Settantanove virgola cinque per cento. Il bilancio del primo anno di attività di Aequos, cooperativa di “Acquisti equo solidali sostenibili”, è riassunto in questo numero. 79,5 è, in valore, la percentuale del fatturato che è finita ai fornitori di Aequos, le aziende e i consorzi agricoli che producono -secondo i criteri dell’agricoltura biologica- frutta, verdura e ortaggi distribuiti a una trentina di Gas nelle province di Varese, Como, Novara, Milano e Monza e Brianza. Circa 6mila chili a settimana, che arrivano il venerdì sera in un magazzino centrale e il sabato a pranzo -grazie al lavoro volontario dei gasisti- sono già sulle tavole. “La nostra è una filiera schiacciata -spiega Franco Ferrario, gasista di Saronno, in provincia di Varese, e presidente della cooperativa-: abbiamo deciso di rimettere il reddito in mano a chi lo produce. Al momento -continua- non abbiamo dipendenti, né uffici”. Quello che c’è sul sito di Aequos (www.aequos.eu), invece, è un documento dedicato alla “Qualità della partecipazione”. Alla base, un’idea semplice: “Ogni Gas che si associa ad Aequos mette a disposizione del tempo. E il tempo è sempre democratico” riprende Franco.
Partecipazione è la parola d’ordine, per questa realtà che ha nei gruppi d’acquisto solidale un’esperienza di riferimento.
Ciò significa che Aequos lavora molto sul fronte dell’offerta: quindici persone fanno parte di un “tavolo produttori”, che s’incontra almeno un paio di volte al mese. Valuta, con l’aiuto dei gasisti (“I soci ‘attivi’ devono inviare un feedback sulle cassette di frutta e verdura che ricevono”), la qualità. Discute con i produttori. E li va a visitare: “Quando coloro che partecipano a un Gas visitano un produttore, la cooperativa garantisce un rimborso spese. E a budget, quest’anno, abbiamo messo anche l’idea dei fondi per realizzare dei controlli indipendenti. Per un nostro, personale, sistema di qualità”, spiega Franco, anche se tutti i produttori sono certificati biologici o in conversione, e sul sito di Aequos sono caricati i relativi certificati. Nel 2011 la cooperativa ha visitato -tra gli altri- la Fattoria della mandorla, BioTrentino, EmonAgri. In un anno e mezzo, Aequos ha incontrato 11 dei 20 produttori da cui la coop si rifornisce. Aggregare la domanda di più Gas, in una zona del Paese dove nessuno produce ortaggi e verdure, porta dei vantaggi: “Per chi consuma, il prezzo medio dei prodotti che abbiamo distribuito è di 1,50 euro al chilo. Per chi produce, che può permettersi di programmare la produzione, a fronte di una domanda più ‘solida’. Di fronte ai numeri di un singolo Gas non è facile, per un agricoltore, programmare il proprio lavoro”. Anche per questo nell’elenco dei produttori trovano posto piccole aziende e consorzi più grandi, “per garantire sempre la disponibilità del prodotto” interviene Giorgio, del Gas di Cesate (Mi).
Tutto il mondo di Aequos, però, ruota intorno a ciò che avviene il venerdì sera nel magazzino di Vanzaghello (Mi): “Per sconfiggere ‘filiere inique’ serve una piattaforma logistica con un impianto critico e auto-organizzato. La frutta è colta in campo il giovedì, il venerdì alle 21 riempie un magazzino grande come una casa a più piani, il sabato è in tavola”. In mezzo, c’è lo sbancalamento e la suddivisione dei prodotti, che vengono suddivisi tra 4 centri di consegna. “Ogni Gas ha il turno di gestione del proprio punto logistico una volta ogni tre mesi” continua Giorgio.
Il sabato mattina, poi, ogni gruppo d’acquisto manda un volontario a ritirare le cassette ordinate per poi “scassettarle”, cioè ricomporre le cassette per ogni singola famiglia a partire dall’ordine fatto.
“La fatica di Aequos è ‘corale’ -racconta Paolo, del Gasabile di Legnano, socio di Ae-. La nostra è l’unica cooperativa, per quel che ci risulta, che non ammette soci individuali”. I soci di Aequos, infatti, sono 23 Gas: “In questo modo le decisione vengono prese in assemblea, un Gas un voto. È il principio del controllo democratico” conclude Paolo mentre versa un bicchiere di succo di pesca da una bottiglia senza etichetta, specificando: “È il nostro succo di frutta”. Dove nostro indica che Aequos rifornisce le materie prime che poi vengono trasformate da due cooperative sociali del territorio, Mosaico (di Bulgarograsso, Como, www.cooperativamosaico.it) e Radici nel fiume (di Somma Lombardo, Varese, www.radicinelfiume.it). Aequos non sarà mai un trasformatore: non può, per statuto. Allo stesso modo, spiegano, la cooperativa non può distribuire i prodotti a chi li rivende a scopo di lucro. “Il nostro obiettivo è arrivare a servire mense, cooperative sociali, Onlus -interviene Franco, il presidente-. Uno dei reparti scout di Saronno, ad esempio, ha preso da noi frutta e verdura per un campo estivo, nell’ambito dell’iniziativa della ‘cambuse critiche’ (vedi Ae 126)”. Aequos vuole cambiare la società a partire dalla dimensione della logistica. “È lì che vanno i soldi, ed Aequos si mette dove c’è il problema -continua il presidente-. Nel mandato che i soci hanno dato al consiglio d’amministrazione c’è un progetto culturale importante: quello di stimolare altre territori a riproporre esperienze simili”. È per questo che, nel marzo 2011, erano presenti con uno stand a Fa’ la cosa giusta! Milano: “Il nostro stand era diverso dagli altri: non si vendeva nulla, se non un’idea”.

600 volontari, 190 tonnellate
Il primo ordine, 6,3 tonnellate di arance e verdure, è stato consegnato il 21 gennaio 2010. “Abbiamo capito, che potevamo andare avanti” spiegano, seduti intorno a un tavolo, cinque dei quindici consiglieri d’amministrazione di Aequos”. Gli ordini sono proseguiti in modo informale mentre un gruppo di lavoro elaborava lo Statuto della cooperativa, che è nata il 15 aprile 2010. Dopo aver soffiato sulla prima candelina, Aequos ha dato i numeri: 600 sono i volontari coinvolti, 58 le varietà di frutta e verdura biologiche acquistate, per 190 tonnellate, 230mila gli imballaggi di polistirolo per frutta risparmiati grazie agli ordini collettivi e al sistema delle cassette. “I prezzi d’acquisto collettivo, in media 1,50 euro al chilo, sono in linea coi prezzi del convenzionale e circa il 40% meno del biologico praticato dalla grande distribuzione” spiega Paolo Rusconi. Il 79,5% del fatturato, 180mila euro in sei mesi nel 2010, circa 500mila euro, secondo le proiezioni, a fine 2011, retribuisce il lavoro dei produttori coinvolti, 32 dall’inizio dell’attività (20, attualmente, quelli descritti sul sito della cooperativa). Un altro 15% copre i costi della logistica, l’affitto del magazzino di Vanzaghello e alcuni trasporti che sono a carico della cooperativa. Il 5% è servito per pagate il notaio, il commercialista, per la realizzazione del sito internet e l’adesione a Confcooperative. Info: www.aequos.eu, www.facebook.com/AEQUOS

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