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In piazza per la pace e il disarmo. Appuntamento a Roma sabato 5 marzo

© Edoardo Ceriani, unsplash

“Europe for peace. Europa per la pace” è lo slogan scelto da Rete italiana pace e disarmo e dalle altre organizzazioni pacifiste italiane che si sono date appuntamento per sabato 5 marzo a Roma. “Fermare le azioni belliche militari in Ucraina e attivare interventi di aiuto umanitario e protezione della popolazione civile”

“Europe for peace. Europa per la pace” è lo slogan scelto da Rete italiana pace e disarmo e dalle altre organizzazioni pacifiste italiane che si sono date appuntamento sabato 5 marzo a Roma (partenza da piazza Repubblica alle 13.30, conclusione del corteo in piazza San Giovanni in Laterano) per chiedere nuovamente il “cessate il fuoco” e quindi “fermare la guerra in Ucraina e tutte le guerre del mondo” senza cadere nella trappola della retorica bellicista che vede nell’uso delle armi la soluzione ai conflitti: “Si fermi la guerra in Ucraina con disarmo, neutralità attiva, stop alle armi, riduzione delle spese militari”, è la richiesta contenuta nell’appello.

La Rete italiana pace e disarmo e le organizzazioni aderenti “ribadiscono la condanna dell’azione militare in Ucraina da parte della Federazione russa esprimendo massima solidarietà alle popolazioni coinvolte e sostenendo tutti gli sforzi della società civile pacifista e dei lavoratori e lavoratrici in Ucraina e Russia che si oppongono alla guerra con la non violenza -si legge nella nota di lancio della manifestazione-. La pace è possibile solo costruendola con il disarmo, la neutralità attiva, la riduzione delle spese militari, il sostegno a forme di trasformazione nonviolenta dei conflitti, il superamento delle alleanze militari, l’opposizione alla militarizzazione e soprattutto proteggendo le persone”.

In questo momento, sottolinea la rete, la prima urgenza è quella di fermare le azioni belliche militari e attivare interventi di aiuto umanitario e protezione della popolazione civile. Da qui la richiesta alla Federazione russa di ritirare le proprie forze militari da tutto il territorio ucraino e la revoca immediata del riconoscimento dell’indipendenza delle Repubbliche del Donbass. Deve inoltre essere garantito un passaggio sicuro alle agenzie internazionali e alle organizzazioni non governative al fine di garantire assistenza umanitaria alla popolazione coinvolta dal conflitto

Obiettivi che devono essere raggiunti con tutti i mezzi della diplomazia e della pressione internazionale, con principi di neutralità attiva ed “evitando qualsiasi pensiero di avventure militari insensate e fermando le forniture di armamenti che non possono certo portare la pace ma solo acuire il conflitto -si legge nella nota-. Solo così potrà poi partire un vero percorso diplomatico che possa promuovere percorsi di sicurezza condivisa e soprattutto possa riportare al centro le scelte democratiche della società civile Ucraina e Russia. Vogliamo costruire insieme un’Europa di pace, senza armi nucleari dall’Atlantico agli Urali”.

Qui il documento di analisi della Rete italiana pace e disarmo dal titolo “Ucraina, oltre l’emergenza”.

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