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Il progetto dei Gas del “furgoncino solidale”: un’altra logistica è possibile

© Des Parma

“Furgosol” vuole avviare una distribuzione alternativa a quella dei corrieri tradizionali. Mette insieme Gas e piccoli produttori in una rete di condivisione di esperienze e relazioni. Il primo viaggio, eseguito a dicembre, ha coinvolto produttori e consumatori di Pesaro, Fano, Parma e Amatrice

L’idea di “Furgosol” è dare forma a un modello di trasporto per i Gruppi di acquisto solidale e i piccoli produttori che sia alternativo ai corrieri e alla logistica tradizionale. È venuta al Gas “La Gluppa” di Pesaro e al Gas “Fortunae” di Fano, ha visto la collaborazione dell’associazione “Il pesce d’aprile” e si è estesa al Distretto di economia solidale di Parma. Coinvolge consumatori e produttori tra cui “La Saponaria”, l’acetaia Pagani e il GPS-Gruppo di produttori solidali di Amatrice (RI).

“Abbiamo osservato subito che tra Gas c’era un forte desiderio di collaborare per provare a definire un sistema di distribuzione alternativo a quello usato normalmente. Questo infatti presenta criticità sia riguardo la tutela dei diritti dei lavoratori sia per gli impatti che il trasporto ha sull’ambiente. Con ‘Furgosol’ vogliamo tutelare i piccoli produttori che nella logistica tradizionale spesso risentono di tempistiche mal funzionanti e di poca cura nei confronti dei loro prodotti”, spiega ad Altreconomia Diana Serrazanetti del Gas “La Gluppa” di Pesaro. “Il nostro è ancora un progetto sperimentale, siamo agli inizi ma siamo entusiasti. Uno degli aspetti dell’iniziativa che ci ha colpito di più è l’essere entrati in relazione tra di noi e avere scambiato idee ed esperienze”.

Il viaggio inaugurale è stato organizzato nel mese di dicembre. A occuparsi del trasporto, attraverso un furgoncino a metano, è stata la onlus Gulliver di Pesaro: si occupa principalmente di riuso e riutilizzo ma ha deciso di sostenere “Furgosol” con le sue competenze. Le tappe sono state pensate e organizzate in modo da muoversi sempre con il massimo del carico per ridurre i costi. Il mezzo è partito da Pesaro per arrivare a Parma presso gli spazi della fattoria della onlus Emc2 che ha funzionato come base per lo scarico e il ricarico dei beni: qui sono stati lasciati i prodotti de “La Saponaria” e i bancali sono stati di nuovo riempiti con i kiwi dell’azienda agricola Becchi, le birre di Articioc e l’aceto dell’acetaia Pagani. Negli spazi della onlus sono poi arrivati i Gruppi di acquisto per ritirare quanto era stato ordinato e proseguire con la distribuzione. Da Parma il furgone è ripartito per scaricare i nuovi prodotti presso la sede del Gas di Fano e poi di nuovo in quella di Pesaro. “Furgosol” ha infine raggiunto i produttori del GPS ad Amatrice: ha portato kiwi, birre e aceto ed è ripartito con due bancali pieni (per esempio di patate, guanciale e legumi) verso Pesaro e Fano. Questo in due giorni di viaggio.

“La prima prova ci ha soddisfatto”, racconta Fabrizio Belletti di Gulliver che ha guidato il furgoncino insieme a un collaboratore. “Anche se non ricade esattamente nel nostro ambito di intervento, il progetto ci ha entusiasmati da subito e abbiamo deciso di partecipare. I Gas sono soddisfatti e anche altre realtà vorrebbero aderire all’iniziativa”. Dal prossimo viaggio, previsto per febbraio 2022, si proverà ad aggiungere ulteriori Gas e produttori. “La parte più complessa del progetto è coordinare i tempi di tutti i Gruppi di acquisto, i loro listini e ordini, altrimenti si rischia di non essere coordinati nella fasi di scarico e carico dei prodotti”, spiega Aldo Caffagnini del Des Parma. A oggi i costi sono superiori rispetto a un corriere tradizionale. “Ne siamo consapevoli ma non è questo a fermarci. A Parma stiamo provando ad avviare un modello di piccola distribuzione organizzata e ‘Furgosol’ è un incentivo”, conclude.

“Quando si opta per un sistema di distribuzione alternativo, alla base c’è una forte scelta etica”, spiega Mauro Fumagalli dell’associazione “Il Pesce d’aprile” che ha aiutato nell’organizzazione, forte della sua lunga esperienza in materia. Dal 2009 porta infatti il pesce dell’Argentario, pescato da Alessandro Babbanini e Paolo Fanciulli, ai Gas della Lombardia con il trasporto eseguito dalla cooperativa sociale “Il Balançin” di Pavia. “Per avviare un progetto come ‘Furgosol’ serve un momento iniziale di analisi precisa. Bisogna ragionare sugli ordini dei Gas, sulle tempistiche e su quali sono i produttori comuni per potere avere un lavoro coordinato”, prosegue. “Ora che si è partiti con il primo viaggio, si può iniziare a ragionare sulla possibilità di aumentare le realtà coinvolte sempre tenendo al centro le relazioni. Questo può essere l’inizio di un progetto più ampio che arriverà anche Milano”.

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