Esteri / Reportage
Il movimento in Messico che chiede giustizia per la violenza di Stato
Nell’agosto 2021 si è tenuta un’importante consultazione popolare per avviare un processo che faccia luce sulle violazioni causate dalla guerra alla criminalità organizzata. Un caso di giustizia transizionale per ottenere riparazione
Un'autostrada che taglia in due un bosco di pini. Una manifestazione che da Cuernavaca si dirige a Città del Messico: 80 chilometri in salita, camminando sull’asfalto sotto un sole intermittente con la speranza di essere ricevuti nella capitale dal presidente Andrés Manuel López Obrador. Era il gennaio del 2020 e il Movimento per la pace con giustizia e dignità (Mpjd) riuniva nuovamente migliaia di vittime della militarizzazione che il governo messicano ha portato avanti dal 2006 con la scusa di combattere la criminalità organizzata, e che ha causato più di 90mila desaparecidos, 340mila sfollati e ha portato a una media di 10 femminicidi al giorno. Quella mobilitazione è stata una tappa fondamentale verso la celebrazione, avvenuta il primo agosto 2021, di una consultazione popolare in cui si chiedeva alla popolazione messicana se fosse d’accordo con la possibilità di intraprendere un processo per fare luce sulle violazioni dei diritti umani avvenute nel passato.
Per accedere a questo contenuto abbonati o acquista la rivista in digitale
Hai già acquistato la rivista o sei abbonata/o? Accedi per usufruire dei contenuti.