Altre Economie / Varie
Il gusto della Madre Terra
A Torino, dal 23 al 27 ottobre, tornano Salone del Gusto e Terra Madre, le manifestazioni di Slow Food dedicate al cibo (e a tutto ciò che ci ruota intorno). Sabato 25, alle 18, è in programma la conferenza "Il suolo è finito", moderata da Luca Martinelli di Altreconomia
A fine ottobre -dal 23 al 27- c’è un’arca da prendere al volo. Il ritrovo è a Torino -Lingotto Fiere-, in occasione dell’edizione 2014 del Salone del Gusto e Terra Madre (www.salonedelgusto.it), organizzata da Slow Food, Regione Piemonte, il Comune di Torino, in collaborazione con il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali.
Vi accompagnerà in Belgio, per farvi assaggiare ad occhi chiusi lo sciroppo artigianale del Pays de Herve e di Hesbaye, o in Serbia, alla ricerca della rakjia di prugne cervena ranka di Gledi, in Albania, per provare la composta di frutta gliko della città di Permete, e poi di nuovo a Nord, in Francia, a sorseggiare il sidro basco. Toccherà l’Africa, facendo tappa prima nella foresta di Mau in Kenya dove si produce il miele di api ogiek , nell’arcipelago delle Quirimbas a nord del Mozambico, per concedersi un caffè Ibo all’aroma di alloro, menta, eucalipto e liquirizia, in Egitto dal pollo bigawi o in Uganda dalla vacca Ankole. Si dirigerà poi in Argentina, dai suoi frutti selvatici del Gran Chaco, e in Colombia, sulle tracce del granchio nero di Providencia. Ma questa non è semplice degustazione. Far conoscere i nuovi arrivati della famiglia degli oltre mille presìdi Slow Food -il progetto di Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus (www.fondazioneslowfood.it) che dal 2003 ha contribuito a tutelare oltre 400 realtà- vuol dire tutelarli, portandoli nell’arca con sé. Potrete farlo anche voi, mettendo nell’arca del Salone una varietà di frutta, un legume, un pane o un salume, o ancora una conserva, un distillato o un miele. Quel che secondo voi rischia di scomparire.
Tema centrale del Salone del Gusto e di Terra Madre sarà poi l’agricoltura familiare -alla quale le Nazioni Unite hanno dedicato il 2014- e che per gli organizzatori dell’evento “va celebrata perché produce l’80% del cibo che viene mangiato dalla popolazione della terra”. Scuole di cucina, laboratori del gusto -che in questa edizione saranno oltre 100-, appuntamenti a tavola, una sala ad hoc per la birra, i suoi territori d’origine e i microbirrifici e, come nel 2012, il grande mercato che avrà luogo all’interno dell’Oval, animato dalle mille Comunità del cibo di Terra Madre (www.terramadre.info), dai produttori dei Presìdi Slow Food e dagli espositori in arrivo da tutto il mondo (quando Ae va in stampa sono oltre 830, circa 700 quelli italiani, rappresentanti 60 Paesi del mondo).
E poi tavole rotonde, seminari e anche lectio magistralis. Tra gli appuntamenti più interessanti segnaliamo il dibattito sulla continua sottrazione di risorse intitolato “Land grabbing e ocean grabbing: giù le mani dalla terra e dal mare!” e moderato dal giornalista e già collaboratore di Altreconomia, Stefano Liberti. In quella sede verrà peraltro presentato il rapporto “The global ocean grab” (curato da Transnational Institute (TNI) Agrarian Justice Programme, Masifundise Development Trust, Afrika Kontakt e dal World Forum of Fisher Peoples (WFFP) sull’appropriazione degli oceani e di chi li popola. Per avere i dettagli sul giorno, l’orario e il luogo dell’incontro potete fare riferimento alla pagina web degli eventi in fase di aggiornamento (eventistore.slowfood.it/saloneterramadre/2014/it/eventi/00086/conferenze).
Alle conseguenze del cemento sarà invece dedicata la conferenza “Il suolo è finito” (sabato 25 ottobre, ore 18, Sala Azzurra), a cui prenderanno parte Michele Munafò (Ispra), Pia Bucella (Direzione generale Ambiente della Commissione europea), Andrea Chemello (sindaco di Tronzano Vercellese), Francesca Rocchi (vice presidente di Slow Food) e Stefano Salvi (Forum Salviamo il Paesaggio), moderati dal nostro Luca Martinelli -autore di “Salviamo il paesaggio!” per Altreconomia edizioni-. —