Altre Economie / Opinioni
Il fair trade investe sulle capacità delle persone
Permette di cambiare la vita di produttrici e produttori attraverso il capacity building. Il caso degli artigiani di Ema in India. La rubrica a cura di Equo Garantito
“Le organizzazioni del commercio equo e solidale supportano il lavoro di associazioni e cooperative per accrescere le loro competenze nel gestire aziende vincenti, sviluppando capacità produttive e aumentando l’accesso al mercato”. Dice così la Carta internazionale del fair trade, sottoscritta nel 2018 e successivamente riconosciuta da centinaia di organizzazioni della società civile, per attestare come il movimento equosolidale lavori per trasformare il commercio e raggiungere giustizia, equità e sostenibilità per le persone e per il Pianeta. In particolare, l’ottavo principio dell’Organizzazione mondiale equosolidale (World fair trade organisation), a cui Equo Garantito aderisce, prevede che le organizzazioni sviluppino le capacità e le attitudini di dipendenti, produttrici e produttori, aiutandoli a migliorare le loro competenze manageriali, le abilità produttive e ad accedere ai mercati.
Proprio come fa, da più di trent’anni in India, Equitable marketing association (Ema), un’organizzazione equosolidale partner dell’associazione Ram e di altri soci di Equo Garantito che distribuiscono i loro prodotti in Italia. Per sostenere persone che si trovano in condizione di difficoltà economica, con disabilità, donne e comunità minoritarie, Ema opera attraverso il commercio dell’artigianato. Non solo per garantire il sostentamento ai produttori, ma per “coltivare” e mettere in mostra a livello internazionale il loro talento, contribuendo a valorizzare una meritata dignità. Ema gestisce un centro di sviluppo a circa 40 chilometri da Calcutta: il campus si estende su una superficie di circa tre ettari e si erge con silenzioso orgoglio a simbolo del talento creativo e della dignità del lavoro.
Negli anni, gli studi di impatto sul fair trade hanno rilevato che proprio il capacity building è, a lungo termine, uno degli elementi più efficaci del modello equosolidale perché le competenze acquisite sono ciò che nessuno può togliere a lavoratrici e lavoratori, anche nel caso in cui la relazione commerciale dovesse interrompersi. Il working paper “Fair trade impact and the price fetish” (pubblicato nel 2013 da Marco Costantino dell’Università di Bari, sulla base di case studies realizzati in Kenya, Perù, Cile e Thailandia con Leonardo Becchetti, professore ordinario di Economia all’Università di Roma Tor Vergata) dimostra che il fair trade ha un impatto positivo sulla vita dei suoi beneficiari soprattutto per effetto di criteri “monetari ma non legati al prezzo” e “non monetari”, in grado di aumentare le capacità dei produttori e, di conseguenza, la loro inclusione nel mercato. Questo risultato è coerente con la teoria delle capacità elaborata dall’economista premio Nobel, Amartya Sen, che si è interrogato sulla definizione del tenore di vita, in un approccio che vada oltre i bisogni primari, verso “quella realizzazione intellettuale e materiale della dimensione del vivere tutta tesa verso la libertà della persona” (“Il tenore di vita”, Marsilio, 2001).
Effettivamente, l’esperienza ultratrentennale delle realtà italiane socie di Equo Garantito nell’ambito della professionalizzazione dei partner commerciali è un bagaglio culturale imprescindibile per le riflessioni sul commercio equo e solidale del futuro. In particolare, rispetto alle possibili configurazioni innovative che il fair trade potrà assumere, complementari alla classica relazione commerciale -seppure equosolidale- per proseguire nella continua attenzione alla sostenibilità ambientale, in dialogo costruttivo con istanze ambientaliste o comunque affini ai valori del fair trade.
Equo Garantito. Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale è l’associazione di categoria delle organizzazioni di Commercio Equo e Solidale italiane
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