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Chi è l’uomo che porterà Starbucks in Italia
L’universo imprenditoriale di Antonio Percassi, partner del gruppo americano attraverso le società “Siren Coffee Srl” e la “Percassi Food & Beveraggi Srl”. Dal make up ai negozi di alta moda, dal settore immobiliare -con il centro commerciale "Orio Center" e il progetto "Westfield Milan"- all’Atalanta Calcio
La “Siren Coffee Srl” e la “Percassi Food & Beveraggi Srl” –passepartout dello sbarco in Italia di Starbucks (vedi a pag. 24)- sono solo le ultime arrivate in quello che Antonio Percassi definisce il suo “universo” imprenditoriale. Un “core business” che si sviluppa in tre ambiti principali: “House of Brands”, “Retail Development”, “Real Estate”. Nel primo rientrano tra gli altri i marchi Kiko Milano (“linea di make up professionale e trattamenti viso e corpo d’avanguardia”, fondata nel 1997), Bullfrog -barbiere tradizionale-, Billionaire Italian Couture, “linea Luxury Leisure per uomo” nata nel 2005 da “un’intuizione di Flavio Briatore”.
Nel “Retail Development” è attivo con la holding “Odissea Srl”, attraverso la quale gestisce -anche in franchising- alcuni tra i principali punti vendita di Gucci, Ralph Lauren, Nike, Ferrari e, in qualità di “unico franchising partner per l’Italia”, di Victoria’s Secret (“specializzato nella vendita di lingerie e di prodotti beauty”).
Ma è nel “Real Estate” che il Gruppo Percassi -proprietario dell’ “Atalanta Bergamasca Calcio Spa”- ha un ruolo strategico nel Paese. Le società di punta sono la “Stilo Immobiliare Finanziaria Srl” e la già citata “Odissea Srl”.
Tra i “progetti completati” spiccano il centro commerciale “Orio Center” dinanzi all’aeroporto di Bergamo (65mila metri quadrati, 200 negozi, un ipermercato), l’“Antegnate Shopping Center”, posto sulla Statale che unisce Milano a Brescia (40mila metri quadrati, 100 negozi, un ipermercato), il “Franciacorta Outlet Village”, presso Brescia, il “Sicilia Outlet Village”, ad Agira (Enna), o la nuova sede di IBM a Segrate (MI).
A Percassi tutto questo non basta. Ed ecco perché nei “Progetti in corso di realizzazione” si ritrova -oltre ad un gigantesco allargamento dell’“Orio Center” e il “Torino Outlet Village”- il “Canyon Forest Village”, in Arizona, negli Stati Uniti, presso la porta d’accesso meridionale al Parco Nazionale del Grand Canyon. Un milione di metri quadrati di investimento immobiliare che punta a dar corpo ad “un vero e proprio villaggio, con abitazioni, hotel, ristoranti e centri commerciali, oltre a strutture d’intrattenimento, quali un museo della storia del West con cimeli di Buffalo Bill e ‘attrazioni’ delle maggiori comunità indiane”.
Percassi vuol dire poi il “San Pellegrino Outlet Village” -“nuova area che ospiterà un complesso termale di eccellenza, un teatro, il Casinò”- e, tra le avventure più controverse, il “Westfield Milan”, mega centro commerciale (“Shopping Mall”) situato su una superficie di 60 ettari accanto all’aeroporto di Milano Linate, nel Comune di Segrate (MI).
A impreziosire le proprietà di “Odissea Srl” c’è un terzo del villaggio di Crespi d’Adda –frazione di Capriate San Gervasio (BG)-, inserito nel 1995 nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Percassi l’ha acquisito nel 2013 dalla famiglia Polli (“Crespi rinasce con Percassi” titolava Il Sole 24 Ore nell’ottobre di quell’anno), ma da allora il rapporto con l’amministrazione comunale -gestore del sito, che ha sottoscritto con l’imprenditore bergamasco un protocollo d’intesa nel gennaio dello scorso anno- s’è incrinato, congelando ogni tipo di intervento. Il progetto iniziale del socio di Flavio Briatore era quello di riunire all’interno dello stabilimento gli uffici delle diverse attività imprenditoriali del Gruppo. Ripensamenti a parte, l’unica proposta presentata prevedeva 21.700 metri quadrati dedicati a funzioni private (uffici, sale convegni), 5.600 metri quadrati di funzioni pubbliche (museo, laboratorio didattico, struttura ricettiva), 7.200 a “funzioni miste” (compresa una “area spa-fitness”), un parcheggio pubblica da 500 posti e uno privato da 100. “La copertura finanziaria dell’intervento -si legge nel bilancio 2014 di ‘Odissea’- è stata assicurata da un mutuo ipotecario di euro 40 milioni stipulato con Intesa Sanpaolo Spa”. —
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