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Cultura e scienza / Approfondimento

Aprire la CREPA!: un progetto pedagogico e politico nelle Langhe

Ad Alba e Corneliano d’Alba nasce un coordinamento educativo e politico intorno alle attività dei ragazzi e delle ragazze. Tra le richieste del gruppo l’apertura di un Tavolo per le politiche pedagogiche del territorio. Due giorni di assemblea e attività e un ampio respiro aperto al contesto nazionale

© Gabriella Clare Marino - Unsplash

Ad Alba e Corneliano d’Alba, provincia di Cuneo, in Piemonte, intorno al circolo Arci Cinema Vekkio da quasi vent’anni lavora un nucleo di educatori di strada e operatori sociali guidato da Alberto Contu. Qualche anno fa il gruppo di educatori ha avuto l’idea di uscire dal circolo e raggiungere i paesi intorno ad Alba: hanno acquistato un furgoncino Porter della Piaggio usato di colore rosso e con quello hanno realizzato un cinema all’aperto itinerante durante i mesi caldi. Basta poco: una piazza libera, ce ne sono centinaia dove non succede mai nulla, un proiettore, il telo arrotolato e le sedie, tutte cose che entrano agilmente nel pulmino.

Ma questo è stato solo l’inizio di un progetto chiamato Cultura in movimento che, ora, dopo occasioni di auto formazioni assembleari e di seminari a carattere nazionale, diventa CREPA! un’avventura pedagogico-politica composto da Alberto Contu, Claudio Gorlier, Oreste Borra, Matteo Ternavasio, Fabio Camera, Rosita Pepe, Flavio Costa, Michele Zese, Lorenzo Gilardetti, Marta Salomone, Claudio De Paola, Roberta Destefanis. Un coordinamento collettivo che verrà inaugurato questo fine settimana: sabato 25 e domenica 26 marzo sono in programma ad Alba diverse attività tra cui l’istituzione di un Tavolo per le politiche educative sul territorio; alcune azioni pedagogiche, culturali e artistiche con i ragazzi e le ragazze che partecipano ai progetti; un laboratorio di scrittura collettiva del manifesto operativo del “Diritto alla città pedagogico”, condotto dallo scrittore WuMing 2; un laboratorio sulle pratiche di costruzione di un inchiesta dedicato al tema della città e della pedagogia supervisionato dai giornalisti Giuliano Battiston e Sarah Gainsforth. 

Per il programma completo si consiglia di visitare la pagina Instagram di Crepa.

La questione politica, quella dell’istituzione del Tavolo per le politiche educative, viene sollevata per lo scarso coinvolgimento dei cittadini (famiglie, associazioni e scuole) sulle politiche della città di Alba e della Valle del Tanaro, che prediligono la logica del bando. Nel documento che Crepa ha diffuso si chiedono quattro punti principali: l’elaborazione di una progettualità complessiva del servizio (l’educazione extrascolastica come bene comune, al pari della scuola e della sanità), la dotazione di maggiori risorse economiche, il coinvolgimento nell’elaborazione del progetto di tutti i soggetti coinvolti, bambine/i e giovani compresi (l’inchiesta socio-analitica potrebbe essere un ausilio importante), il miglioramento della condizione economica e contrattuale dei lavoratori (e la soluzione potrebbe essere la loro internalizzazione).

CREPA! è pensato come un collettivo di ricerca e pratica educativa che faccia “pedagogia politica” avendo all’interno del gruppo diverse attitudini e provenienze (educatori, operatori sociali e insegnanti sicuramente, ma anche e soprattutto artisti teatrali, grafici, progettiste ambientali, filosofi) per restare alla larga da “specialismi” e logiche da esperti di ambito. 

Come ha scritto il collettivo in un documento programmatico che verrà distribuito, dopo aver analizzato i nodi di intervento del welfare e del mutualismo, la questione è sostanzialmente di metodo: “Collettivo di ricerca e pratica educativa politica significa fare inchiesta con le persone e i contesti, domandarci come stiamo, come viviamo, ‘coscientizzarci’. Fare inchiesta insieme a ragazzi/e, bambini e bambine significa prenderli sul serio, interessarci a loro come già parte di una comunità, cogliere i loro sguardi, le loro voci. Vuol dire non solo rendere visibili problemi e dinamiche, ma divenire consapevoli di sé stessi e della realtà attorno, vuol dire raccontare e raccontarsi, per modificare l’esistente. Crepa! stessa è un ricerca/inchiesta continua e vivente, perché vuole esplorare, fare esperienza, mettersi in gioco, sperimentare per unire aspetti quotidiani e teorie sociali in un’ottica di cambiamento ed emancipazione collettiva.

‘Collettivo di ricerca e pratica educativa politica’ vuol dire creare e usare le arti, il gioco e le forme “culturali” come voce, come strumento ed emersione delle questioni, delle tematiche e dei gruppi che si incontreranno. Crediamo fortemente che ‘l’arte’  nelle sue forme più aperte e diverse sia molto potente per elevare il dibattito sopra il chiacchiericcio e arrivare al cuore delle questioni e delle persone, per avvicinarci sempre di più dove può nascere un’azione e una pratica capace di cambiare le cose.

‘Collettivo di ricerca e pratica educativa politica’ è poi sviluppare dinamiche o pratiche di gruppo, collettive e assembleari nei vari contesti. È un rendere pubbliche, un agire e un tentare di modificare le situazioni oppressive che viviamo. Un cercare di ‘sortirne insieme’.

‘Collettivo di ricerca e pratica educativa politica’ vuol dire ‘stare con le persone’ e affrontare ogni progetto e contesto attraverso ‘relazioni calde’. ‘Stare con le persone’ vuol dire presenza, ‘mettersi nei panni’ e ‘sentirci’ a vicenda, riconoscerci interdipendenti. Essere pronti a una continua discussione su di sé e gli aspetti della vita, motivati a una prossimità, ascolto e cura reciproca. Cercare di incarnare il cambiamento che desideriamo possibile.

‘Collettivo di ricerca e pratica educativa politica’ vuol dire credere fermamente che i cambiamenti siano possibili, che si possa immaginare, plasmare e decidere il nostro presente e il futuro, autodeterminarci. Ma qui torniamo al senso di insufficienza che rimarrà se non riusciremo ‘ad andare oltre noi stessi’, se non riusciremo a sviluppare nuove capacità, nuovo coraggio e soprattutto se non riusciremo a incrociare Altri e Altre che come noi vorranno ri-significare e ri-semantizzare il loro operato in maniera aperta e collegiale”. Tra i compagni di strada di questo coordinamento Teatro Caverna Bergamo, Collettivo Franco Canicola Edizioni di Bologna Scuola popolare Carla Verbano Roma Scuola popolare Spintime Roma, Scuola popolare Dopolis Ciampino, Chi rom e chi no Napoli, Centro Fonti S. Lorenzo Recanati, Scuola popolare Tor bella Monaca Roma, Scuola popolare San Basilio, Acmos Torino, Get Up Udine e il percorso Laboratorio Welfare Pubblico”.

Auguri allora per la nascita di questo nuovo collettivo. In bocca al lupo e che non crepi, anzi viva il lupo.

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