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Diritti / Intervista

A Gerusalemme la “scuola contesa” limita l’accesso ai giovani palestinesi

Un momento di un’attività extrascolastica realizzata dalla Ong Educaid, che opera in 22 scuole primarie di Gerusalemme Est © Educaid

Dario Franchetti, capo missione della Ong Educaid, racconta come dopo il 7 ottobre l’accesso all’istruzione primaria sia peggiorato anche nei Territorioccupati e nella città santa. Così le famiglie rinunciano all’educazione dei figli

Tratto da Altreconomia 276 — Dicembre 2024

Che cosa c’entra Gaza con le scuole primarie di Gerusalemme Est? Ma prima ancora, che cosa significa concretamente andare a scuola a Gerusalemme Est? Dove arriva la gestione israeliana della città santa occupata e fino a dove le conseguenze della guerra? Ne abbiamo parlato con Dario Franchetti, capo missione per la Palestina della Ong italiana Educaid, che da anni porta avanti progetti per l’inclusione scolastica nei Territori palestinesi occupati. La fotografia che emerge è quella di un accesso all’educazione primaria per i bambini sempre più difficile, non solo a Gaza e in Cisgiordania -dove si parla ormai di scolasticidio- ma anche a Gerusalemme Est e di fatto in Israele. “Se già prima le scuole avevano vita complicata -dice Franchetti- dopo il 7 ottobre 2023 la situazione è diventata catastrofica”.

Franchetti, innanzitutto, voi dove operate ed esattamente che cosa fate?
DF
Noi siamo presenti nelle scuole primarie di Gerusalemme Est e i nostri progetti hanno l’o

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