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Diritti / Opinioni

La riforma più urgente sulla cittadinanza italiana

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I tempi per ottenerla sono irragionevoli e hanno conseguenze sui minori: c’è un segno di speranza nelle 600mila firme raccolte per dimezzarli. La rubrica Gianfranco Schiavone

Tratto da Altreconomia 275 — Novembre 2024

La legge che definisce chi è e chi non è cittadino di un Paese, dice più di qualsiasi altra norma quale sia l’identità profonda di una collettività e quale sia il suo tasso di democrazia reale. Uno Stato democratico, se è veramente tale, si fonda sulla promozione e la tutela dei diritti fondamentali, inclusi i diritti politici, di ogni persona che vi abiti stabilmente.

Secondo l’Istat gli stranieri legalmente residenti in Italia erano 629.165 nel lontano 1993, mentre nel 2023 erano circa cinque milioni di cui oltre 2,3 milioni risultano già titolari del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo, rilasciato a chi dimostra l’iscrizione anagrafica per un periodo di almeno cinque anni, la conoscenza della lingua italiana, l’inesistenza di reati o di procedimenti penali ostativi, un reddito buono e costante e il rispetto degli obblighi fiscali.

La norma vigente sulla cittadinanza italiana intercetta poco questa realtà del Paese perché mantiene la stessa impostazione d

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