Altre Economie / Approfondimento
Filippine, dove il commercio equo resiste alla repressione del governo
Ruth Fe Salditos è l’anima del “Panay Fair Trade Center”, organizzazione filippina nata nel 1991 che produce (anche) lo zucchero bio Mascobado in vendita nelle botteghe italiane. Oggi garantisce un lavoro a oltre 500 persone in un Paese devastato dalla violenza. Il 7 novembre inaugura invece a Trento la nuova edizione del festival internazionale di cinema, cibo e videodiversità “Tutti nello stesso piatto”
Sono passati 9 anni da quando Ruth Fe Salditos fece tappa in Italia -in occasione di Terra Madre a Torino e con il sostegno di Altromercato- per raccontare l’esperienza del “Panay Fair Trade Center” (Pftc), l’organizzazione filippina di commercio equo e solidale con sede nell’omonima isola situata 500 chilometri a sud di Manila. Fondato nel 1991 per iniziativa di 25 donne, il Pftc coinvolgeva nel 2008 350 contadini e trasformatori e aveva da poco inaugurato la prima bottega del mondo a Panay. Già allora produceva per Altromercato lo zucchero di canna integrale Mascobado -certificato bio, con importanti proprietà nutritive e un aroma intenso con sentori di liquirizia- e le “banana chips”, fettine di banana fritte in olio di cocco e addolcite con lo zucchero di canna. “I lavoratori coinvolti nel processo di lavorazione delle banane, ottengono al giorno una cifra che è superiore di almeno due terzi rispetto al salario percepito in un’altra impresa -sottolinea Altromercato-. Il pagamento viene fatto complessivamente al gruppo, che poi provvede a suddividerlo in parti uguali tra tutte le lavoratrici”.
Oggi nelle botteghe del mondo troviamo anche le “Zen-zì” del Pftc, gelatine naturali allo zenzero con il Mascobado. L’associazione è cresciuta in questi anni fino a dare lavoro oggi a 500 persone, come racconta Ruth, nuovamente in viaggio in Italia grazie ad Altromercato e alla rete Veneto Equo. “Abbiamo 6 mulini per la spremitura delle canne da zucchero e una produzione di 1.000 tonnellate all’anno. L’80% del nostro zucchero è venduto in Italia tramite Altromercato; il resto lo esportiamo principalmente in Germania, Sud Corea e Giappone”, dice. Con la sua crescita Pftc ha generato la “Fair Trade Foundation Panay”, una fondazione che promuove la tutela dei diritti umani facendo pressione sulle autorità locali. In questi anni, infatti, Pftc ha pagato un prezzo troppo altro per il suo impegno nella giustizia sociale.
Già nel 2008 Ruth si era fatta portavoce in Italia dell’impegno politico e sociale portato avanti da Pftc nelle Filippine, per tutelare la democrazia, i diritti delle comunità indigene e l’autodeterminazione delle comunità locali. Il Paese stava uscendo dalle dittature di Ferdinand Marcos (dal 1965 al 1986) e Joseph Estrada (dal 1998 al 2001) e si doveva affrontare il grave problema dei “desaparecidos”. Tra questi, Maria Luisa Posa Dominado e Nilo Arado, collaboratori di Pftc, sono scomparsi nell’aprile 2007.
Pochi anni dopo, nel 2013, proprio Ruth è stata coinvolta nella repressione governativa, con l’accusa di fare parte del movimento terroristico “New people army”. Allora in tanti si mobilitarono per chiedere la sua assoluzione, manifestando solidarietà con numerosi attivisti “che rivendicano una riforma agraria e la difesa dei diritti dei lavoratori” e “sono spesso arbitrariamente indicati come appartenenti a questi gruppi armati” perché “scomodi ai poteri politici e alle economici locali” (https://www.change.org/p/call-to-drop-the-charges-of-rebellion-against-ruth-fe-salditos).
La primavera successiva, il 15 marzo 2014, il presidente di Pftc, Romeo Capalla -già incarcerato nel 2005 con il sospetto di far parte della rivoluzione armata- è stato ucciso nella piazza del mercato di Oton. E dopo soli tre mesi, Dionisio Garete -leader della “Kamada farmer’s association”, uno dei gruppi di contadini produttori del Mascobado- viene assassinato a Janiuay. Pftc ha continuato a chiedere giustizia e verità e a portare avanti i progetti per un’economia più equa e rispettosa dei diritti dei lavoratori. Dal giugno 2016 Rodrigo Roa Duterte è salito alla guida del Paese, avviando una estenuante guerra alla droga senza precedenti. Una politica che, nelle stime di Human Rights Watch, ha causato la morte di 12mila persone negli ultimi 15 mesi, sospettate di essere coinvolte in traffici illeciti. Migliaia di esecuzioni sommarie sono state condotte “da, o per conto di, una polizia che agisce al di fuori della legge, su ordine di un presidente che non ha mostrato altro che disprezzo per i diritti umani e per coloro che li difendono“, scrive Amnesty International. Inoltre, scrive Human Rights Watch, oltre 130mila detenuti sono in attesa di un processo nelle carceri del Paese che hanno una capacità massima di 20.400 posti.
In questa grave situazione, gli occhi speranzosi di Ruth dicono ancora che “la strada del commercio equo e solidale è la giusta direzione”. “Quello che sta succedendo nelle Filippine -dice- non può che renderci ancora più resilienti e determinati nel portare avanti i nostri valori e i progetti per la tutela dei diritti dei lavoratori e la difesa della democrazia”.
Un ringraziamento alla cooperativa Unicomondo per la collaborazione
GLI APPUNTAMENTI DEL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE
Si apre l’8 novembre la World Fair Trade Week 2017 a Nuova Delhi, in India, organizzata da Wfto con le principali realtà internazionali del commercio equo e solidale.
Per saperne di più: www.wfto.com. Ne abbiamo scritto anche sul numero 197 di Altreconomia.
Il 7 novembre inaugura invece a Trento la nuova edizione del festival internazionale di cinema, cibo e videodiversità “Tutti nello stesso piatto”: organizzato da Mandacarù e Altromercato, è un’occasione di incontro con il cinema e la cultura di Europa, Africa, Asia e America Latina. L’evento di apertura è martedì 7 novembre alle ore 19.30 al Teatro Sociale, con la proiezione della fiction “Il treno del sale e dello zucchero”. Il festival dura fino al 26 novembre; per scoprire il ricco programma di proiezioni, degustazioni, laboratori e incontri: www.tuttinellostessopiatto.it.
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