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Cultura e scienza / Attualità

Un viaggio nel museo dei luoghi abbandonati

Ex fabbriche, ville in rovina, discoteche e colonie estive chiuse da decenni. Sono i tasselli che compongono “In Loco”, un progetto dell’associazione “Spazi Indecisi” per la realizzazione di un museo diffuso in Romagna. Tra recupero della memoria e attivazione sociale

Interno dell'ex zuccherificio Eridania © Francesco Bertozzi

In Loco” è un museo senza pareti e senza cancelli. Un museo diffuso su quella fetta di territorio della Romagna compresa tra Imola e Rimini e che ha come obiettivo quello di rendere visibili quei luoghi -pubblici e privati- che per i motivi più diversi sono stati chiusi e abbandonati. Un patrimonio di storie e di memorie che sopravvivono all’interno di ville, conventi, fabbriche, depositi, edifici industriali, chiese, colonie marine. Ma che rischiano di essere persi per sempre.

Luoghi come l’ex zuccherificio Eridania di Forlì. “Nel Novecento dava da lavorare a migliaia di persone –spiega Francesco Tortori, socio fondatore dell’associazione “Spazi indecisi”-. Alla fine degli anni Sessanta, con l’entrata in vigore di alcune normative europee sul mercato dello zucchero la produzione si è ridotta. L’azienda decise così di chiudere lo stabilimento nel 1972, che da quel momento è in stato di abbandono”.

Edifici come l’ex zuccherificio o le colonie estive sul litorale romagnolo per Francesco Tortori sono “residui”, luoghi che custodiscono storie e memoria. Per preservarle, nel 2010 l’associazione “Spazi indecisi” ha avviato un’attività di mappatura. Questa prima attività è stata il punto di partenza per tracciare alcuni itinerari di viaggio rivolti a fotografi, architetti, esploratori urbani o, più semplicemente, a tutti coloro che vogliono conoscere la storia e il territorio della Romagna in modo insolito e approfondirne i caratteri nascosti. Sono stati individuati diverse centinaia di luoghi “ai margini”, molti sono stati inseriti nella mappatura di “Spazi Indecisi”, ma solo una parte di questi luoghi per la loro storia, il fascino che emanano, il valore storico culturale, sono diventati parte di “In Loco” il museo diffuso dell’abbandono.

Fino a domenica 12 novembre, all’interno dell’ex deposito delle corriere di Forlì, sarà possibile farsi un’idea del progetto del museo diffuso “In Loco”, articolato su sette itinerari, e che comprende il progetto “Totally Riviera”, un itinerario che raccorda otto colonie di stampo razionalista; “Un’estate al mare” che racconta i luoghi più famosi del divertimento estivo in Romagna. E ancora “Totally Terrae”, itinerario nell’entroterra tra edifici istituzionali, scuole e opifici: eredità del Novecento e del razionalismo italiano. L’insieme degli itinerari da vita ad una guida turistica alternativa e in continua evoluzione che rende disponibili speciali contenuti multimediali creati ad hoc, fruibili appunto in loco attraverso l’utilizzo di qr-code posti nelle vicinanze degli spazi.

Mappa lavori in trascorso © spazi indecisi
Mappa dell’itinerario “Lavori in trascorso” © Spazi indecisi

“Siamo di fronte a un patrimonio che rischia di essere perso per sempre. Con il progetto “In Loco” abbiamo voluto raccontare questo paesaggio abbandonato, connettendo tra loro diversi punti di interesse”, spiega Francesco. Ma disegnare una mappa non basta. “Il nostro obiettivo è quello di valorizzare la memoria: non vogliamo perdere questi luoghi e la loro storia perché fanno parte del nostro passato -spiega Francesco Tortori-. I sette itinerari che abbiamo elaborato permettono di andare a scoprire questi luoghi”. Ma la mappatura e la scoperta sono solo il primo passo del progetto. “Vorremmo approfondire l’aspetto storico e divulgativo del nostro progetto”, aggiunge Francesco. Per questo motivo l’associazione ha collaborato con artisti e videomaker per produrre documentari che raccontassero la storia di questi luoghi. E ancora attivato iniziative culturali per fare in modo che possano tornare a essere vissuti dalle comunità per tornare a essere patrimonio di tutti”.

Un'immagine del percorso "Totally riviera" sulle ex colonie estive abbandonate © Spazi indecisi
Un’immagine del percorso “Totally riviera” sulle ex colonie estive abbandonate © Spazi indecisi

Un esempio di successo in questo senso è il caso dell’acquedotto di Spinadello. Abbandonato da un decennio, riscoperto per caso grazie a una fotografia inviata all’associazione, successivamente diventato luogo per l’organizzazione di mostre, escursioni e altri eventi culturali promossi da “Spazi indecisi” e a breve diventerà  il centro visita partecipato dell’area fluviale, grazie al bando “Giovani per il territorio”, promosso dall’istituto beni culturali della Regione Emilia Romagna. Grazie al finanziamento sarà possibile rigenerare l’area dell’ex acquedotto, trasformando la centrale di sollevamento in un centro visita di comunità oltre che in uno spazio divulgativo- didattico che coniughi creatività e cittadinanza attiva.

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