Diritti / Opinioni
Mafie e corruzione: il bilancio della legislatura
Dal nuovo “Codice antimafia” all’istituzione della giornata nazionale della memoria delle vittime della criminalità organizzata. Il dossier di Avviso Pubblico
Il 4 novembre scorso è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 161 che modifica il “codice antimafia” in vigore dal 2011. Questo provvedimento ha visto la luce dopo quasi cinque anni di discussione, l’approvazione di una relazione della Commissione antimafia e l’avvio della campagna denominata “Io riattivo il lavoro”, promossa dalla Cgil e sostenuta da varie associazioni. Con la modifica del codice antimafia, tra le altre cose, sono state introdotte importanti misure per rendere più snelle e trasparenti le procedure di confisca e riutilizzo sociale dei beni e delle aziende confiscate alle mafie, è stato previsto il potenziamento dell’Agenzia nazionale ed è stata introdotta la confisca anche per i corrotti, quando agiscono nell’ambito di un’associazione a delinquere.
La legge 161 è il trentaquattresimo provvedimento approvato dal Parlamento in questa legislatura in materia di prevenzione e contrasto alle mafie e alla corruzione, a dispetto della sfiducia crescente che sta distanziando sempre di più i cittadini dalle istituzioni e dai partiti. A documentarlo è un dossier curato dall’Osservatorio parlamentare di Avviso Pubblico, che ha voluto esaminare il lavoro compiuto dai nostri rappresentanti alla Camera e al Senato e mantenere alta l’attenzione sui provvedimenti ancora da approvare in questa legislatura. Tra i provvedimenti legislativi più importanti approvati in questa legislatura, oltre all’istituzione del 21 marzo come giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie (legge 20/2017), vi è senz’altro quello sui cosiddetti ecoreati (legge 68/2015) che ha introdotto sei nuove fattispecie di reato tra cui quelle di inquinamento ambientale, disastro ambientale, traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività, impedimento del controllo e omessa bonifica. Sono state introdotte delle aggravanti se tali delitti sono commessi in forma associativa, sono stati raddoppiati i tempi di prescrizione ed è stata prevista la confisca dei beni per gli autori dei reati.
7,9% la percentuale delle famiglie italiane che nel corso della vita è stata coinvolta direttamente in eventi corruttivi quali richieste di denaro, favori, regali o altro, in cambio di lavoro, servizi o agevolazioni. Il documento “La corruzione in Italia: il punto di vista delle famiglie” è reperibile sul sito dell’Istat
In materia di appalti il dossier rammenta l’approvazione del decreto legislativo 18 aprile 2016 n. 50, meglio noto come Codice degli appalti e dei contratti pubblici, un provvedimento che mira a semplificare, riordinare e a dare sistematicità alle norme di un settore in cui gli appetiti di mafiosi, cricche e corrotti sono quanto mai all’ordine del giorno. Nel 2017, è stato approvato il decreto legislativo n. 56 che ha apportato una serie di modifiche al Codice dopo un primo periodo di applicazione.
Il Parlamento ha poi approvato la legge n. 105 volta a contrastare il fenomeno degli atti di intimidazione ai danni degli amministratori locali, permettendo agli investigatori di utilizzare strumenti d’indagine prima non disponibili, come ad esempio le intercettazioni, e di garantire maggiore protezione agli amministratori locali e al personale della pubblica amministrazione. Altri provvedimenti citati nel dossier di Avviso Pubblico riguardano la modifica del reato di voto di scambio politico-mafioso, il ripristino del reato di falso in bilancio, l’introduzione del reato di autoriciclaggio, il caporalato, la contraffazione. Restano ancora da approvare alcune leggi importanti: quella sulla riforma della normativa inerente la protezione dei testimoni di giustizia, quella sui Comuni sciolti per mafia, il varo di una legge quadro in materia di gioco d’azzardo. Mancano pochi mesi alla fine della legislatura, ma vale la pena insistere e chiedere al Parlamento di approvare questi provvedimenti.
Pierpaolo Romani è coordinatore nazionale di “Avviso pubblico, enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie”.
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