Una voce indipendente su economia, stili di vita, ambiente, cultura
Diritti / Attualità

Le slot machine sono ferme ma il gioco d’azzardo sta ripartendo

© Ben Page

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha deciso di non riaccendere le “macchinette” e di non raccogliere le scommesse sportive nei tabaccai. Nonostante lo stop, è ripartita la raccolta dei giochi numerici e, in fase di lockdown, non si è fermata la vendita fisica dei Gratta&Vinci e il giro delle scommesse su Internet. Avviso Pubblico denuncia i rischi del gioco online

Per ora le “macchinette” resteranno spente ma il grande affare del gioco d’azzardo inizia a mettersi in moto. L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha deciso di non riaccendere le slot machine e di non raccogliere le scommesse sportive nei tabaccai, ripresa inizialmente stabilita per l’11 maggio. Ma alcuni dei giochi che nel 2019 hanno portato a un gettito di 10,6 miliardi di euro, secondo i dati preliminari pubblicati da Avviso Pubblico, non si sono mai fermati durante l’emergenza sanitaria. È continuata la vendita fisica dei Gratta&Vinci così come le scommesse online. Non solo. Il 27 aprile, ancora in pieno lockdown, è ripresa la raccolta dei giochi numerici 10&Lotto, Millionday, Winforlife e Winforlife Vincicasa con le estrazioni avvenute da remoto. E dal 4 maggio 2020 è la volta del SuperEnalotto, SuperStar, SiVinceTutto SuperEnalotto, Eurojackpot e il Lotto tradizionale.

A denunciare i rischi di una riapertura anticipata delle sale giochi è stata la Campagna nazionale contro il Gioco d’azzardo “Mettiamoci in gioco”, cui aderiscono realtà come Acli, Avviso Pubblico, Cgil, Cisl e il Gruppo Abele. Nata nel 2012, la Campagna lavora per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulle reali caratteristiche dell’azzardo e sulle sue conseguenze sociali, sanitarie ed economiche. Ad aprile la Campagna ha denunciato che rialzare le serrande delle sale giochi, anticipando la loro riapertura rispetto al resto delle attività non essenziali rimaste ferme, sarebbe stato problematico e rischioso. Non solo dal punto di vista sanitario, perché molte delle persone che le frequentano hanno un’età avanzata, ma anche sociale data la “situazione di generale e grave impoverimento del Paese”. In Italia, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, un adulto su tre gioca d’azzardo. E quasi un milione e mezzo ha sviluppato un profilo problematico: fatica a gestire il tempo e il denaro destinati al gioco, alterando comportamenti familiari e sociali.

Una portata del fenomeno del gioco d’azzardo la danno i dati diffusi da Avviso Pubblico. Nel 2019 la raccolta, cioè l’ammontare complessivo delle puntate effettuate dalla collettività dei giocatori, ha superato i 110 miliardi di euro. Un aumento del 3,5% rispetto al 2018 e del 132% nell’ultimo decennio. Al vertice della graduatoria, si trovano le province di Roma, Milano e Napoli dove l’ammontare delle giocate effettuate dalla popolazione su tutti i giochi disponibili ha superato il miliardo di euro.

Avviso Pubblico ha pubblicato un vademecum sul gioco online ai tempi del Coronavirus, curato dall’Osservatorio Parlamentare dell’associazione. L’obiettivo è informare chi decide di passare alle scommesse e ai giochi su Internet, che non hanno limitazioni di spazio e tempo, aumentando la consapevolezza su un settore di cui non si conoscono pienamente i rischi. La preoccupazione è che la fase di crisi economica peggiorata dalla pandemia porti a un aumento delle persone che vedono nell’azzardo, e nel gioco online, lo strumento per superare i problemi economici. Già nel 2019 l’incidenza dell’online sulla raccolta complessiva è stata del 33%. Nel 2015 arrivava al 19%. E nei primi mesi del 2020 c’è stato un raddoppio delle giocate sui casinò games e una crescita del poker. Sono aumentate anche le scommesse virtuali su eventi simulati al computer, mentre sono diminuite le scommesse sportive online a causa della sospensione o cancellazione degli eventi cui erano legate.

Uno dei principali rischi dovuti a queste piattaforme è la difficoltà di riconoscere un sito legale da uno che non lo è. Secondo la ricerca di Avviso Pubblico, a fronte di circa 400 siti legali che operano in Italia con una regolare concessione statale, solo nel 2018 ne sono stai bloccati 1.042 illegali che hanno avuto oltre 260 milioni di tentativi di accesso. Nel quinquennio 2014-2018, i siti irregolari inibiti sono stati circa 3.300. Dati che comunicano un pericolo: in assenza di informazioni su come riconoscere un sito di gioco legale, diventa più facile imbattersi in uno illegale dove non c’è un filtro per l’accesso dei minori. Sono almeno 700mila i giovani studenti tra i 14 e i 17 anni che puntano d’azzardo almeno una volta nel corso dell’anno, nonostante sia vietato. E tra questi 70mila hanno sviluppato un profilo problematico. Inoltre sui portali illegali non è garantita la sicurezza dei propri dati personali e finanziari. E non viene rispettato il payout, la percentuale di vincite fissata per legge sulle diverse tipologie di gioco.

© riproduzione riservata

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Altreconomia per non perderti le nostre inchieste, le novità editoriali e gli eventi.


© 2024 Altra Economia soc. coop. impresa sociale Tutti i diritti riservati