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Diritti / Opinioni

Le ipocrite politiche migratorie del Governo Meloni

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, con il primo ministro della Repubblica di Albania, Edi Rama, visita gli allestimenti presso la Base di Gjader, il 5 giugno 2024 © Governo.it

Dalle forniture a Tunisia e Libia, ai centri in Albania fino al decreto flussi. Le “vittorie” dell’esecutivo sono solo propaganda. Sulla pelle delle persone. La rubrica di EPRA Hub

Tratto da Altreconomia 278 — Febbraio 2025

L’immigrazione rappresenta una delle principali preoccupazioni del Governo Meloni. Vediamo i dati più rilevanti e le azioni intraprese nel 2024.

Al primo posto si collocano gli ingressi spontanei per asilo, che hanno catalizzato l’attenzione della comunicazione governativa. Non deve sfuggire tuttavia la distanza tra gli allarmi retorici e le cifre effettive: nel 2023, su 1.130.000 domande di asilo nell’Ue, l’Italia ne ha ricevute 136mila, poco più di circa il 12%, la Germania 351mila, e anche Francia e Spagna ne hanno registrate più di noi (rispettivamente 167mila e 162mila).

Il governo, insieme a gran parte dei media e dell’opinione pubblica, confonde l’immigrazione con le richieste d’asilo, e le richieste d’asilo con gli sbarchi dal mare. Agendo su quest’ultimo aspetto, l’esecutivo dà l’idea di controllare l’immigrazione.

Appena insediato infatti aveva reso più complicate e costose le attività di soccorso in mare da parte delle Ong. La diminuzione del pattugliamento umanitar

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