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La risposta dei Comuni Virtuosi all’emergenza sanitaria, pensando al dopo

Dalla spesa a domicilio alla distribuzione delle mascherine per prevenire il contagio da Covid-19: sono molte le attività organizzate delle amministrazioni che fanno parte dell’Associazione Comuni Virtuosi, la rete che unisce i comuni che lavorano per una gestione sostenibile del territorio. Ma non bastano: è necessario iniziare a riflettere su come affrontare la fase due, ripensando i modelli produttivi e il rapporto con le risorse naturali

Brandon Jacoby - Unsplash

A Capannori, in provincia di Lucca, la spesa è sospesa. Chi può compra generi alimentari per chi ha bisogno di riceverli: latte, farina, pasta e legumi. Li lascia in un cesto in fondo alla bottega: poi sono i volontari della Caritas a distribuirli a chi altrimenti non potrebbe acquistarli. “L’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus ha aumentato i problemi delle fasce più bisognose della popolazione, che non sempre hanno a disposizione risorse per comprare cibo. Così abbiamo deciso di attivare una catena di solidarietà per fare arrivare generi di prima necessità a chi è in difficoltà, coinvolgendo le piccole botteghe alimentari. Un modo per permettere anche ai piccoli esercizi commerciali di sopravvivere”, spiega il vicesindaco Matteo Francesconi. Capannori è una delle 130 amministrazioni che fa parte dell’Associazione nazionale dei Comuni Virtuosi, la rete di enti locali nata nel 2005 con l’obiettivo di favorire e sviluppare una gestione sostenibile dei territori. Da quando è stato imposto il lockdown, hanno pensato a come affrontarlo tenendo insieme il lato economico e quello sociale.

“Abbiamo aperto un numero di emergenza e finora sono state più di 400 le chiamate di persone e famiglie in una condizione di disagio sociale o economico”, prosegue Francesconi. Capannori ha ricevuto 250mila euro dal decreto “Cura Italia”, che prevede per ogni Comune un contributo economico da usare per i buoni spesa destinati ai nuclei familiari o per acquistare direttamente i beni alimentari. Fino all’8 aprile i bonus erano stati distribuiti a 160 famiglie. Ma l’iniziativa della spesa sospesa non è la sola. In città -grazie a un’azione coordinata tra la protezione civile e i volontari della Caritas- si consegnano a domicilio la spesa e i medicinali a chi è in quarantena o alle persone più anziane. “La misura legata al buono spesa è positiva perché risolve subito l’emergenza alimentare. Ma non ragiona a lungo termine. La maggioranza delle persone che ci chiama è preoccupata per il dopo: non sa se riuscirà a pagare le bollette o l’affitto. Bisogna iniziare a riflettere in modo sistematico alle misure da prendere nel post-emergenza”, commenta Francesconi. Intanto, la Regione Toscana ha messo a disposizione contributi straordinari per il pagamento dell’affitto per chi si trova in difficoltà perché negli ultimi tre mesi ha visto diminuire il suo reddito. Cinquantamila euro sono andati a Capannori, che si aggiungono a un ulteriore fondo ad hoc da 90mila euro aperto dall’amministrazione. “Si riparte se si costruisce una rete sul territorio: creare una sinergia che mette insieme il cittadino, le associazioni e i piccoli esercizi commerciali che già fanno fatica a sopravvivere a causa della grande distribuzione organizzata. Dobbiamo avviare un’economia civile che sia in grado di tutelare i beni comuni”, conclude Francesconi.

Si trova d’accordo Isabella Conti, sindaca di San Lazzaro di Savena in provincia di Bologna. “Il post-emergenza sarà sicuramente un momento di grandi difficoltà ma è l’occasione per ripensare il nostro modello produttivo”, spiega sottolineando di ritenere necessario un aumento degli investimenti sulla ricerca e la sanità. Quando sono entrate in vigore le misure restrittive, Conti ha chiamato al telefono le 1.172 persone anziane del Paese perché, spiega, oltre al lato economico è l’emergenza sociale l’altra grande ferita aperta dall’epidemia. L’amministrazione ha deciso di pensare a chi non ha una famiglia di riferimento e corre il rischio di isolarsi ancora di più. “La totale assenza di relazioni è difficile da sopportare. E può anche portare a un deperimento della salute mentale e cognitiva”, spiega Conti. Insieme ai servizi sociali, il Comune ha attivato il servizio “Pronto, come stai?”: i volontari chiamano chi vive da solo per parlare, farsi raccontare e controllare a distanza la salute di chi riceve la telefonata. Un modo per mantenersi in relazione con l’altro a fare sentire la presenza della comunità. Portano a casa la spesa e i medicinali. Inoltre, il Comune ha acquistato mascherine per distribuirle porta a porta a persone immunodepresse, donne in gravidanza e over 74. Al materiale già in dotazione dell’amministrazione, si sono aggiunte le 14.500 mascherine messe a disposizione dalla Regione. Dal decreto “Cura Italia”, San Lazzaro di Savena ha ricevuto 172mila euro: “Per questa fase sono fondamentali ma sono solo un inizio. Se vogliamo ripartire, dobbiamo cambiare i sistemi economici e lavorativi usati finora. Quasi paradossalmente, questa è l’occasione per farlo. E penso anche all’ambiente: dobbiamo investire sulle energie rinnovabili”.
In Pianura Padana, da quando sono state introdotte dal Governo le misure per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, il livello di biossido di azoto, uno dei principali inquinanti dell’atmosfera, ha subito una riduzione fino al 50%. I dati sono stati elaborati dal Sistema nazionale di protezione ambientale analizzando gli effetti sulla qualità dell’aria determinati dalle misure di limitazione della mobilità introdotte nelle Regioni del Nord Italia dal 23 febbraio. “Si tratta di un dato che deve farci riflettere”, commenta Tiziana Benassi, assessora alle politiche di sostenibilità ambientale di Parma. “Credo che superata l’emergenza, sia necessario ripensare il nostro rapporto con le risorse naturali”, commenta. Il Comune, che applica la raccolta porta a porta dei rifiuti e il regime di tariffazione puntuale, ha deciso di sospendere il pagamento della Tari, previsto per metà maggio. Inoltre per le persone in isolamento risultate positive o per i più anziani, la raccolta dei rifiuti avviene direttamente sul pianerottolo davanti alla porta di casa. “Abbiamo deciso di sospendere la tassa sui rifiuti ma questo ci impone anche di riflettere, a lungo termine, sugli effetti che ci potrebbero essere sulle entrate comunali e sui servizi garantiti ai cittadini”, commenta.

A Chiari, in provincia di Brescia, sono state messe in moto misure per trasmettere un’idea di solidarietà. Oltre alla spesa a domicilio e ai pacchi alimentari derivanti dal decreto governativo, il Comune ha attivato lo sportello “Ti Ascolto”, un servizio di assistenza a distanza. Si telefona e si può parlare e raccontarsi. “Chiamano molte persone che si sentono sole: vogliono sentire un’altra voce ed essere tranquillizzate. C’è un bisogno condiviso di sentirsi comunità”, spiega Chiara Facchetti, assessora con delega alla politiche ambientali e culturali. Ha pensato di chiedere ai bambini di disegnare uno scorcio della città e di pubblicare il disegno su Facebook, un’iniziativa “nata per stimolare la fantasia dei più piccoli anche in un momento di limitazioni”, afferma. “La nostra comunità è stata duramente colpita. Abbiamo affrontato momenti dolorosi ma credo nella resilienza del territorio”, conclude.

Anche a Melpignano, in provincia di Lecce, i volontari hanno iniziato a portare a casa la spesa e i medicinali. L’amministrazione comunale ha donato alla Asl di Lecce materiale sanitario, usando 38mila euro presi dai fondi del bilancio. E dal decreto Cura Italia ha ricevuto 19.600 euro, cui si aggiungono 6mila euro della Regione usati per i buoni spesa e i pacchi alimentari. “Si è subito attivata una rete solidale”, commenta il sindaco Ivan Stomeo. “Stiamo riuscendo a gestire l’emergenza ma il problema sarà come affrontare il dopo: è probabile che avremo bisogno di maggiore sostegno economico da parte del Governo. Bisognerà introdurre altre risorse per il rilancio. Dovremo ripensarci e prendere nuove decisioni”, aggiunge.

Una delle scelte prese dalle amministrazioni che fanno parte dell’Associazione Comuni virtuosi è stata riconvertire una parte dei fondi previsti per l’organizzazione del Festival della Lentezza, che si sarebbe dovuto tenere a giugno nella reggia di Colorno in provincia di Parma ma è stato rimandato al 2021, per avviare l’iniziativa “Soccorso digitale”. L’obiettivo è raccogliere risorse sufficienti per acquistare tablet da donare alle famiglie senza connessione e permettere ai bambini di frequentare le lezioni online. “I Comuni virtuosi, tramite le scuole, indicano chi ha bisogno di un supporto tecnologico e questo ci permette di agire in tempi molto rapidi”, ha spiegato Marco Boschini, il coordinatore dell’Associazione Comuni Virtuosi. Finora sono arrivati almeno 300 richieste per altrettanti tablet: è stato avviato anche un crowdfunding e, oltre alla raccolta fondi, sono stati raccolti 14mila euro. “Siamo in un momento in cui è importante fare comunità. Anche per questo abbiamo deciso di festeggiate il 25 aprile, la festa della liberazione. Stiamo organizzando un appuntamento online ma sarà come stare in piazza”.

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