Diritti / Approfondimento
In America Latina le cause legali puntano a intimidire attivisti e difensori dei diritti umani
Secondo l’organizzazione Business and human rights resource centre, dal gennaio 2015 al dicembre 2021 nel mondo sono stati registrati 385 casi di Strategic lawsuit against public participation (Slapp). Almeno 149 sono avvenuti in America Latina. Colpite le comunità locali, i leader indigeni e le organizzazioni della società civile
Dal gennaio 2015 al dicembre 2021 nel mondo sono stati registrati 385 casi di Strategic lawsuit against public participation (Slapp). Si tratta di cause che hanno l’obiettivo strategico di intimidire attivisti, organizzazioni della società civile e difensori dei diritti umani per limitarne la partecipazione a questioni di pubblico interesse. Almeno 149 -mostrano i dati diffus dall’organizzazione Business and human rights resource centre– sono avvenute in America Latina in particolare in Honduras, Perù, Guatemala e Messico.
Nella maggior parte delle circostanze, documenta l’Ong, le Slapp sono riconducibili ad aziende la cui produzione dipende dallo sfruttamento delle risorse naturali. Nello specifico i casi hanno riguardato principalmente il settore minerario (62), l’agricoltura e l’allevamento (26), e la produzione di olio di palma (15). Sono state rivolte contro persone o gruppi legati alla difesa dell’ambiente e dei diritti umani, giornalisti e attivisti locali, e leader indigeni. Le Slapp sono portate avanti da un soggetto privato, come un’impresa o i suoi dipendenti, dopo che sono state espresse critiche in merito all’azienda. Si può trattare, per esempio, della pubblicazione di una relazione e della diffusione di notizie sui social media, dell’organizzazione di una campagna o di una manifestazione pacifica. Hanno l’effetto di limitare il dibattito pubblico e gli spazi in cui la società civile può lavorare ed esprimersi liberamente.
Dei 149 casi registrati in America latina, 139 sono state denunce che hanno riguardato presunte diffamazione, calunnia e istigazione a delinquere. Le accuse mosse più di frequente dalle imprese sono state “istigazione” allo sciopero, danni e occupazione della terra. Un esempio. Nel 2017 in Honduras quattro donne della comunità Garifuna sono state accusate di diffamazione e calunnia da parte di un impresario che possiede una società alberghiera: le donne sono membri della Honduran Black Fraternal Organization, organizzazione che si batte per tutelare le terre della comunità dagli impatti del turismo.
E ancora in Ecuador, nel settembre 2020, contro i leader della comunità di Barranquilla de San Javier, nella provincia di Esmeraldas nel Nord del Paese, è stata intentata una causa per danni. L’impresa Energy&Palma, che produce olio di palma, ha accusato sei membri della comunità di avere violato la proprietà privata della società e ha chiesto un risarcimento pari a 320mila dollari. I capi indigeni, insieme ai difensori dei diritti umani, avevano manifestato contro l’abbattimento della foresta del Chocò e l’inquinamento del terreno e dell’acqua causato dalla coltivazione dell’olio di palma, rivendicando il diritto a una vita dignitosa e alla sovranità alimentare. Oggi il procedimento è ancora in corso.
È inoltre prassi consolidata che una Slapp combini insieme più di un’accusa in un procedimento che può condurre a lunghi periodi di detenzione. In tali circostanze, è stato sottolineato dal Business and human rights resource centre, è difficile ricostruire chi si nasconde dietro una Slapp: le imprese non riconoscono esplicitamente di avere avviato il procedimento, non c’è una chiara documentazione sulla loro partecipazione e spesso sussiste un rapporto di connivenza tra le aziende e le autorità statali.
Il Business and human rights resource centre avanza alcune proposte per prevenire e proteggere dalle Slapp. È in primo luogo necessario promuovere la formazione e la sensibilizzazione della comunità giuridica e dell’ordinamento giudiziario: in questo senso uno strumento utile è rappresentato dalla pubblicazione dei casi più significativi di Slapp, indicando loro loro caratteristiche, nel caso in cui ciò non rappresenti un pericolo per chi sta affrontando il procedimento giudiziario. Sarebbe inoltre opportuno promuovere la modifica delle leggi che criminalizzano la libertà di espressione, associazione e riunione, includendo le Slapp nella categoria delle minacce giudiziarie al fine di tutelare i difensori dei diritti umani.
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