Altre Economie / Opinioni
Il lato oscuro delle filiere
Troppe imprese non si assumono le responsabilità delle proprie scelte. Così consumatori e consumatrici rischiano di essere lasciati soli. Una possibile via d’uscita. La rubrica a cura di “Equo Garantito”
Quando la cronaca racconta tragedie come quella del bracciante agricolo Satnam Singh ucciso nei campi dell’Agro Pontino si apre una breccia, seppur temporanea, sul silenzio che copre le diffuse pratiche irregolari nel mondo del lavoro, anche in Italia, e lo sfruttamento che domina svariati settori.
Non perché non ci sia nessuno che se ne occupi, che studi il fenomeno e lo denunci: sono tante le organizzazioni, i sindacati, le università e i soggetti attivi, ma il loro lavoro quotidiano non fa notizia. I player del mercato preferiscono non mostrare il lato oscuro delle filiere produttive e a nessuno piace pensare a chi è stato sottopagato per la produzione del proprio nuovo acquisto o del cibo che mangia.
Non si può neanche trasferire tutta la responsabilità a consumatori e consumatrici, che vogliono o devono risparmiare qualche euro. I veri responsabili sono più in alto nella catena del valore, dalla grande distribuzione che applica meccanismi criminali come le aste al r
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