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Cresce la spesa militare italiana nel 2021, sfiorando i 25 miliardi di euro
Secondo i dati preliminari dell’Osservatorio Mil€x, la spesa militare italiana si attesta a 24,97 miliardi di euro nel 2021. Un aumento “complessivamente significativo” dell’8,1% rispetto al 2020 e del 15,7% rispetto al 2019. A determinare l’aumento, in particolare, l’acquisizione di nuovi sistemi d’arma
Si attesta a 24,97 miliardi di euro la spesa militare italiana nel 2021: un aumento dell’8,1% rispetto al 2020. Le stime, pubblicate venerdì 23 aprile, provengono dall’Osservatorio Mil€x che anticipa i contenuti dell’annuario sul 2021 in uscita nelle prossime settimane in cui il dato sarà ulteriormente precisato.
Il totale per il 2021 è stato valutato utilizzando una nuova metodologia, elaborata sempre dall’Osservatorio, che non rende possibile una comparazione immediata con le analisi presentate nei rapporti precedenti. In particolare il totale complessivo si modifica in maniera rilevante con la nuova valutazione dei costi per l’Arma dei carabinieri: Mil€x, su indicazioni ufficiali del ministero della Difesa, includeva storicamente nella spesa militare la metà dei capitoli di bilancio a essi assegnati, mentre attualmente è estrapolata una quota, di molto inferiore, dalle indicazioni specifiche che il Documento programmatico pluriennale della difesa (Dpp) rilascia sull’uso prettamente militare dei carabinieri nelle missioni internazionali.
“A riguardo dei dati che diffondiamo oggi è doveroso sottolineare come non sia possibile una immediata comparazione con le precedenti stime di Mil€x -sottolinea Francesco Vignarca fondatore dell’Osservatorio- in quanto la nuova metodologia cambia radicalmente la considerazione di alcune voci. Abbiamo comunque realizzato un quadro con i riconteggi per gli ultimi tre anni in modo da delineare le tendenze, in decisa crescita, decise con le ultime tre leggi di Bilancio”.
Il totale per il 2021 così valutato è quindi pari a 24,97 miliardi di euro, provenienti in larga parte dal bilancio del ministero della Difesa dedicato a usi militari. A tale bilancio -che per questa quota specifica arriva a sfiorare i 18 miliardi di euro segnando una crescita di un miliardo e mezzo rispetto al 2020- si devono aggiungere i fondi del ministero per lo Sviluppo economico destinati all’acquisizione di sistemi d’arma, la ripartizione del Fondo missioni militari allocato sul ministero dell’Economia estrapolata sulla base degli anni precedenti e i costi riguardanti le pensioni militari pagate dall’Inps.
Infine è aggiunto il contributo diretto al bilancio della Nato. Tuttavia, specifica l’Osservatorio, non è del tutto chiaro da quali fondi ministeriali sia preso e questo potrebbe vedere una futura eliminazione di tale cifra nel caso in cui sia già ricompresa nei bilanci del ministero della Difesa.
Inoltre l’Osservatorio ha valutato alcuni elementi di spesa militare indiretta legati ai nuovi fondi di natura militare in sede di Unione europea e ai costi della presenza di basi statunitensi sul territorio italiano. Tale stima, si chiarisce, è proposta come elemento di riferimento generale: sarà analizzata e confermata in seguito perché derivante da vecchie valutazioni e documentazioni statunitensi.
La crescita delle spese militari rispetto al 2020 è “complessivamente significativa” e, come detto, ammonta all’8,1%. Rispetto al 2019 l’aumento rilevato è pari al 15,7%. Sono in particolare i costi per l’acquisizione di nuovi sistemi d’arma ad aver provocato tale innalzamento, in particolare perché si iniziano a incamerare le quote per la difesa previste nei Fondi pluriennali di investimento governativi di cui circa il 25% ha una destinazione militare. Per la prima volta il totale complessivo destinato dall’Italia all’acquisto di nuovi armamenti supera i sette miliardi di euro.
Per quanto riguarda la suddivisione in tipologie di spesa, l’Osservatorio rileva come, sempre limitatamente alla specifica funzione militare, il ministero della Difesa spenda circa 11 miliardi di euro per il personale con una spesa di esercizio di 2,2 miliardi di euro e costi per investimento che per la prima volta superano i quattro miliardi all’anno.
Valutando le linee funzionali generali, è possibile suddividere le spese militari complessive in costi per il personale (45,8%), costi per investimenti in nuovi armamenti (29,2%), costi per il funzionamento delle forze armate (14,5%) e altri costi accessori (10,5%). Rispetto alle spese correnti dello Stato, la spesa militare si attesta a circa il 4,3% del totale, sostanzialmente in linea con il recente passato.
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