Ambiente / Intervista
“Che cosa stiamo facendo ad Amsterdam per la transizione ecologica”
Il Comune ha avviato una roadmap per ridurre le emissioni di CO2 del 55% entro il 2030 e per uscire dal gas fossile al 2040. Gli interventi riguardano la mobilità pubblica e privata, il riscaldamento domestico, il settore immobiliare. Nel processo sono coinvolti direttamente i cittadini. Intervista alla vicesindaca Marieke van Doorninck
La città di Amsterdam è in prima fila nel contrasto al riscaldamento globale che ne minaccia direttamente l’esistenza. Secondo i modelli del sito flood.firetree, ricavati dall’uso combinato di dati di Google e Nasa, infatti, basterebbe l’innalzamento di un metro del livello del mare perché Amsterdam e una parte importante del territorio olandese scompaiano per sempre. Anche per questo l’amministrazione della sindaca Femke Halsema (GroenLinks, Sinistra verde) non ha perso tempo e ha pubblicato nel febbraio dello scorso anno un ambizioso piano ecologico, “Amsterdam Climate Neutral Roadmap 2050”, in cui sono indicati alcuni obiettivi importanti: entro il 2030 le emissioni di CO2 dovranno calare del 55%, entro il 2040 non ci sarà più spazio per il gas fossile in città, entro il 2050 le emissioni verranno ridotte del 95% rispetto al livello attuale. Ne abbiamo parlato con la vicesindaca Marieke van Doorninck.
Tra le priorità dell’azione della sua amministrazione vi è la questione ecologica. È così urgente?
MVD Sì. Se vogliamo contrastare il cambiamento climatico dobbiamo agire ora. Non c’è tempo per ritardare ancora le nostre decisioni. Non c’è bisogno solo che i provvedimenti e le misure pianificate vengano messe in atto per davvero e con successo, ma l’approccio attuale deve essere ulteriormente intensificato e completato da nuovi piani. Questa è una delle ragioni per cui stiamo iniziando un esperimento in cui un gruppo di cittadini di Amsterdam selezionati in modo casuale avanzerà proposte in un’assemblea cittadina. E poi abbiamo notato che sempre più persone stanno contrastando attivamente il cambiamento climatico preferendo, ad esempio, il car sharing alla propria auto, oppure rendendo più efficienti le proprie abitazioni.
Al di là dei singoli, un ruolo importante nei confronti di questo processo ecologico lo ha la politica. Nella roadmap avete elencato quattro aree di intervento. Può descrivercele?
MVD La roadmap contiene obiettivi per tutti i settori rilevanti: le costruzioni, la mobilità, l’elettricità e le attività economiche, il porto e l’organizzazione municipale. Per quanto riguarda gli edifici esistenti, che ora sono responsabili del 28% delle emissioni di CO2, Amsterdam sta favorendo il passaggio a nuove infrastrutture energicamente neutrali. Entro il 2040 i distretti saranno disconnessi uno per uno dalla rete di gas fossile cominciando con le prime tre aree già in questa legislatura.
Le energie rinnovabili del sole e del vento verranno ulteriormente implementate. Entro il 2030 potranno accedere in città solo veicoli a emissioni zero e abbiamo già iniziato dal 2019 a vincolare ogni nuova concessione di trasporto pubblico a questa condizione. Stiamo lavorando poi con il porto e con le realtà industriali sulle infrastrutture necessarie per una transizione all’energia pulita.
La sindaca Halsema ha definito la trasformazione delle abitazioni esistenti “la sfida più grande”. Come volete intervenire per renderle ecologicamente neutrali?
MVD La nostra amministrazione sta lavorando a stretto contatto con le imprese immobiliari, i fornitori di energia e l’azienda di servizi Liander per determinare quali metodi permettano l’abbandono più rapido possibile del gas fossile in ogni distretto della città. Ogni input da parte della cittadinanza è cruciale per il successo di questo processo.
Tre quartieri stanno già abbandonando il gas fossile come fonte di riscaldamento degli edifici. Come sta andando lì?
MVD Le nuove zone della città, come Houthavens e Amstelkwartier, già non sono più connesse alla rete del gas fossile mentre alcuni quartieri sono stati già realizzati senza le condutture del gas. Dal 2020 inoltre 102mila abitazioni ad Amsterdam fanno uso del teleriscaldamento: reti isolanti che distribuiscono, da un impianto centrale, acqua calda a case, uffici e altri edifici. Abbiamo già iniziato il phase out dal gas fossile anche in un’altra ventina di quartieri. Funziona così: una volta identificati quelli più adatti, organizziamo degli incontri con i residenti per discutere quali fonti energetiche vengano meglio incontro ai loro bisogni. In molti casi la scelta è tra teleriscaldamento e sistemi di riscaldamento completamente elettrici. La priorità è sempre minimizzare eventuali inconvenienti, assicurandosi che i costi dell’energia non aumentino.
Nel piano della vostra amministrazione si parla di sviluppo di “fonti rinnovabili per il sistema di riscaldamento”, facendo riferimento anche agli inceneritori nonostante siano responsabili di almeno il 10% delle emissioni in città. Come si integra il vostro piano ecologico con questa tecnologia inquinante?
MVD Partiamo da un fatto: l’energia prodotta dall’inceneritore è anche una fonte della rete di riscaldamento di una larga parte della città. Il nostro obiettivo è in ogni caso di ridurne le emissioni di CO2 e per perseguirlo stiamo esplorando varie possibilità. Una di queste è la tecnologia Carbon Capture and Storage and Usage (CCUS).
Un’altra importante fonte di inquinamento è la mobilità. Può diventare ancora più verde una città bike-friendly come Amsterdam?
MVD Amsterdam è già all’avanguardia nel campo dei veicoli elettrici e nei prossimi anni gli sforzi per promuoverne l’uso verranno intensificati. Ad esempio, i residenti che comprano un’auto elettrica possono richiedere l’istallazione di una stazione per il rifornimento nel loro quartiere e, a seconda della domanda e dell’offerta, la municipalità ne fornirà altre. In tempi brevi i veicoli elettrici avranno anche altri bonus e la priorità per il parcheggio e per gli spazi di ricarica.
Per quanto riguarda la mobilità privata, attualmente ad Amsterdam ci sono sei zone a traffico limitato dove i veicoli più inquinanti sono vietati. Il piano è di ingrandirle progressivamente e di rafforzare le regolazioni in modo che non siano proprio ammessi veicoli a combustibile fossile. Abbiamo un cronoprogramma: dal 2020 nelle aree centrali non sono più ammesse le auto diesel inquinanti; dal 2022 il trasporto di merci potrà avvenire solo con veicoli a zero emissioni o con motori diesel o benzina Euro6; dal 2025 solo scooter e motorini elettrici potranno circolare ad Amsterdam mentre gli altri veicoli, sia pubblici sia privati, dovranno dotarsi di motori di ultima generazione. Infine dal 2030 in tutto il territorio potranno circolare solo mezzi a emissioni zero.
La transizione ecologica è anche un processo democratico. Come funziona il metodo che avete messo in campo nei quartieri?
MVD Il nostro approccio richiede un intenso processo partecipativo. Organizziamo eventi, prepariamo visite alle abitazioni, invitiamo le persone a compilare questionari. Coinvolgiamo i gruppi di interesse del quartiere così da rafforzare il supporto popolare per la transizione. È un apprendimento continuo. Non ci dimentichiamo neppure di sostenere le iniziative dei cittadini che promuovono sul territorio fonti di riscaldamento alternative
La transizione ecologica ha di fronte la sfida di essere anche socialmente sostenibile. Crede che le innovazioni in campo energetico possano rendere ancora più costoso vivere ad Amsterdam?
MVD Per rispondere a questa domanda penso alle persone che vivono in case scarsamente efficienti dal punto di vista energetico: sono loro che riceveranno le bollette più alte. Nel processo di phase out del gas fossile molte abitazioni verranno rinnovate e isolate: ciò vorrà dire anche bollette più contenute per le persone che ci vivono. Inoltre l’amministrazione di Amsterdam ha previsto diversi incentivi per tutti i proprietari che vogliano fare investimenti per il risparmio energetico. La giustizia climatica forma uno dei pilastri della nostra roadmap e uno dei nostri principi-guida.
Leggendo la roadmap si nota che solo una pagina è dedicata agli aspetti finanziari. Dove troverete le coperture per sostenere il vostro piano?
MVD Le risorse finanziarie devono essere necessariamente messe a disposizione sia dal governo centrale sia dalla società. La parte coperta dal budget municipale gradualmente diventerà più chiara. E altri fondi per raggiungere i nostri obiettivi verranno resi disponibili anche fuori Amsterdam.
Potrete essere un esempio per le altre città del mondo?
MVD Premesso che ogni città è una storia a sé a seconda delle sue ambizioni, delle sue infrastrutture e delle risorse da utilizzare contro il cambiamento climatico, l’amministrazione comunale di Amsterdam punta a essere un buon esempio per le altre città in tanti modi ma è pronta a imparare su diverse tematiche. Di certo consideriamo il coinvolgimento dei nostri cittadini nella transizione ecologica un buon esempio per tutti.
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