Mi è stato sottoposto un documento che sta girando in queste settimane intitolato: “Appello dei sindaci per una transizione energetica rispettosa dei territori e dei cittadini: raggiungere gli obiettivi di crescita rinnovabile senza speculazione e senza consumare altro suolo”. È promosso da un comitato a cui hanno già aderito 190 sindaci e sta raccogliendo altre adesioni. La motivazione dell’appello è che si starebbe impedendo alle comunità locali di incidere sull’ubicazione degli impianti per la produzione di energia rinnovabile, perché le installazioni seguirebbero percorsi politici non democratici e non condivisi con la popolazione.
Come già detto in altre occasioni, è certamente condivisibile l’obiettivo di evitare il consumo di suolo e ancora di più le speculazioni. E certo tutti vogliamo che la transizione sia rispettosa dei territori e dei cittadini e che ci siano percorsi democratici nelle decisioni. Ma se si leggono le argomentazioni dell’appello il quadro cambia,
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