Spesso mi viene chiesto se è fattibile limitare il riscaldamento globale per rispettare l’impegno assunto da tutti i Paesi con l’Accordo di Parigi, ossia mantenere l’aumento delle temperature “ben sotto i 2°C” (visto che l’obiettivo di 1,5°C, inserito nell’accordo in termini più generici, è ormai fuori portata). La risposta non è facile e quella che preferisco dare fa riferimento a quanto scrive l’Intergovernmental panel on climate change (Ipcc, il comitato di scienziati coordinati dall’Onu) nei suoi rapporti. Questo valuta diverse “dimensioni” della fattibilità: tecnologica, geofisica, ambientale, economica, sociale-culturale, politico-istituzionale, e per ognuna di queste spiega quanto sono più o meno impegnative e le principali difficoltà da superare.
La dimensione della fattibilità tecnologica è relativa alla disponibilità di tecnologie in grado di svilupparsi e diffondersi in modo sufficientemente rapido per permettere di ridurre le emissioni come necessario. Questa è quella me
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