Una voce indipendente su economia, stili di vita, ambiente, cultura
Cultura e scienza / Opinioni

Il “non-governo” del turismo che uccide Firenze

Una folla di turisti in Piazza della Signoria con la statua del David © Green Liu - Unsplash e l’architettura storica di Firenze

Mentre gli alti costi espellono i lavoratori dal centro storico, le “presenze” crescono. In un perpetuo alimentarsi delle disuguaglianze. La rubrica di Tomaso Montanari

Tratto da Altreconomia 273 — Settembre 2024

Puntualmente, ai primi di maggio, sul muro di casa mia, nel cuore di San Frediano, il vecchio quartiere d’Oltrarno a Firenze, rifiorisce una scritta: “Perché la chiamate stagione dei turisti se non possiamo sparargli?”. Non violenta, ma tipica dell’umorismo nero fiorentino. In realtà, accade il contrario. È il turismo -o meglio il “non-governo” del turismo- che uccide Firenze.

Il Covid-19 squarciò il velo di Maya: Firenze non c’era più. Per le strade del centro non c’era letteralmente nessuno: non per un rigoroso rispetto del confinamento, ma perché letteralmente nessuno vive più in questa quinta di cartone del quadrilatero romano che costituisce il cuore della città storica.

Secondo i dati dell’Irpet (l’Istat regionale toscano) vediamo che sia nel decennio 2000-2010 sia in quello successivo 2010-2020 Firenze ha perso circa 70mila abitanti, 77mila nel primo e 71mila nel secondo decennio, con una media di circa settemila abitanti per anno. Di questi circa il 73% si ricolloca nel t

Per accedere a questo contenuto abbonati o acquista la rivista in digitale

Hai già acquistato la rivista o sei abbonata/o? Accedi per usufruire dei contenuti.

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Altreconomia per non perderti le nostre inchieste, le novità editoriali e gli eventi.


© 2024 Altra Economia soc. coop. impresa sociale Tutti i diritti riservati