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Diritti

Voglia di manganelli

I manganelli tornano a dettare legge. A Firenze un gruppo di studenti minorenni è stato aggredito da un gruppo di poliziotti: uno dei ragazzi è finito all’ospedale. Pare che sia stata una sorta di piccola "spedizione punitiva", dopo gli insulti ricevuti da un…

I manganelli tornano a dettare legge. A Firenze un gruppo di studenti minorenni è stato aggredito da un gruppo di poliziotti: uno dei ragazzi è finito all’ospedale. Pare che sia stata una sorta di piccola "spedizione punitiva", dopo gli insulti ricevuti da un agente della Digos che stava filmando il piccolo corteo, che aveva il torto di non essere stato autorizzato. L’azione dei poliziotti, a colpi di manganello, è parsa ingiustificata a tutti i testimoni e a mezze parole lo ha riconosciuto anche il questore, che però si è limitato a promettere accertamenti. Difficile pensare che davvero ci saranno.

Anche a Torino l’uso dei manganelli è stato intenso e ripetuto. In almeno un caso (la manifestazione di martedì)  la testa del corteo, con un bel gruppo di persone a volto coperto e un po’ di bastoni in mano, ha agevolato l’intervento della polizia. Lo si legge nei giornali della sinistra. Del resto anche a Firenze, sabato 17, durante la manifestazione indetta per protestare contro i pestaggi degli studenti, alla testa del corteo c’era un gruppo di giovani con bastoni e slogan truculenti. In questo caso non ci sono stati incidenti.

Pensando a episodi recenti, come quelli di Bergamo – manifestanti antifascisti caricati mentre il corteo di Forza Nuova sfilava indisturbato – si ha la sensazione che nelle forze di polizia si sia deciso di alzare il tono del confronto con chi scende in piazza, mentre il potere politico si impegna a limitare gli spazi (vedi la "zona rossa" di Milano preclusa alle manifestazioni).

La risposta da chi sta dall’altra parte dei manganelli dovrebbe andare in direzione contraria – cioè nonviolenza, rifiuto di ogni possibile provocazione – ma è facile prevedere che non sarà così, come i casi di Firenze e Torino fanno intuire. 

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