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Economia / Opinioni

Una bolletta come non l’avete mai vista

© Alexander Grey, unsplash

Le fatture energetiche in Italia sono complicate e poco leggibili. Una soluzione a tutela dei consumatori esiste. Il ruolo dell’Autorità Arera. La rubrica di Giacomo Prennushi

Tratto da Altreconomia 271 — Giugno 2024

Ogni anno in Italia vengono emesse decine di milioni di bollette dell’energia, che sono poco comprensibili per la maggior parte dei destinatari. Qualcuno si è cimentato nell’interpretazione dei numeri e dopo mesi di studio è diventato, talvolta suo malgrado, un esperto del genere.

Considerando che l’energia è uno dei principali servizi di base per il cittadino, in particolare l’elettricità, questa situazione dovrebbe essere risolta. In un mercato libero deve essere chiaro che cosa una famiglia (o un’impresa) stia comprando, a quale prezzo e se le condizioni commerciali sottoscritte siano correttamente applicate.

Insomma, la bolletta deve essere comprensibile da tutti. Alla fine del 2023 l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) ha aperto una consultazione in due fasi per arrivare a tre obiettivi dichiarati “maggiore semplicità, comprensibilità e uniformità” dell’attuale bolletta, denominata la Bolletta 2.0. La prima fase della consultazione si è conclusa, con i contributi da parte delle associazioni degli operatori e dei consumatori, mentre è in corso la seconda; il provvedimento definitivo dovrebbe uscire entro l’estate. All’interno di una bolletta oggi si pagano diverse cose. Quali? Ovviamente l’energia che si consuma e i costi di commercializzazione e gestione del cliente, che coprono i costi fissi sostenuti dal venditore (acquisizione del cliente, sistemi informatici, emissione delle fatture, etc.); questi costi rientrano nella macro-voce “spesa per la materia energia”.

Nel caso dell’elettricità in questa categoria rientrano anche dei corrispettivi per i costi di dispacciamento e del mercato della capacità, che i venditori sostengono verso il sistema elettrico e che nella maggior parte dei casi risultano semplicemente ribaltati al cliente finale. Si pagano poi dei costi per il trasporto e la distribuzione dell’energia dal punto di produzione/immissione fino al punto di prelievo e la gestione dei sistemi di misura (contatori) e che remunerano gli operatori di rete (Terna e Snam) e le imprese distributrici locali; queste voci rientrano nella “spesa per il trasporto e la gestione del contatore”. La terza macro-voce, la “spesa per gli oneri di sistema”, include un insieme variegato di costi legati al “sistema”: Asos, Arim per l’elettrico, Re, UG2c fissa, UG2c var, UG2k, UG2ft, UG2Int, UG2ui per il gas.

Sono 407.082.000 le bollette (nunero indicativo) emesse nel 2022 in Italia per luce e gas per i clienti finali domestici e non domestici

Infine si pagano le imposte, che sono rappresentate dalle accise, di norma proporzionali ai consumi, e dall’Iva, applicata a un imponibile risultato dalla somma delle tre macro voci appena descritte e delle accise. Poi, nel caso dell’elettricità, si paga anche il canone Rai, che non ha ovviamente nulla a che vedere con l’energia. C’è poi il “come si paga”. E qui entra in gioco la modalità di applicazione dei corrispettivi che può essere proporzionale ai consumi, oppure una voce fissa (e nel caso dell’elettrico anche proporzionale alla potenza impegnata o prelevata).

Da questa breve sintesi si capisce immediatamente il perché della complessità di lettura di una bolletta. Poiché tutte le voci diverse dalla “materia energia” sono stabilite periodicamente da Arera o da altri enti statali, una soluzione per rendere immediatamente più chiara e leggibile la bolletta esiste: è sufficiente separare le voci a discrezione del venditore da tutte quelle definite dal sistema, per le quali dovrebbero essere usati dei corrispettivi unificati (il cittadino se lo desidera potrà poi sbizzarrirsi sul sito dell’Autorità per capire il dettaglio dei costi).

Questa soluzione permette anche di verificare facilmente se il fornitore sta applicando le condizioni economiche previste dall’offerta, senza dover passare per il contact center, esperienza non sempre piacevole. Arera saprà cogliere questa occasione di semplicità, comprensibilità e uniformità?

Giacomo Prennushi è un attento osservatore del mercato dell’energia, con una lunga esperienza nello sviluppo di nuove iniziative e nel marketing, maturata in alcune importanti realtà del mercato italiano, e una passione particolare per le energie rinnovabili e il digitale

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