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Succede a Milano
Servizio della Apcom. SICUREZZA/ MILANO, CACCIA AI CLANDESTINI SUI MEZZI PUBBLICI Pattuglie di vigili bloccano autobus e tram per i controlli Di Alessandro Pestalozza Milano, 29 mag. (Apcom) – Una squadretta di vigili urbani, insieme con alcuni controllori dell’Azienda trasporti…
Servizio della Apcom.
SICUREZZA/ MILANO, CACCIA AI CLANDESTINI SUI MEZZI PUBBLICI
Pattuglie di vigili bloccano autobus e tram per i controlli
Di Alessandro Pestalozza Milano, 29 mag.
(Apcom) – Una squadretta di vigili urbani, insieme con alcuni controllori dell’Azienda trasporti milanese (Atm), sale su tram della linea 9 e si dirige verso i passeggeri stranieri. Controllano i documenti d’identità e l’eventuale permesso di soggiorno: chi non ce li ha viene fatto scendere e accompagnato su di un altro autobus dell’Atm che ha i finestrini chiusi da una grata. La scena si ripete sugli altri mezzi pubblici in arrivo nella piazza, e quando il bus è pieno si dirige verso la Questura dove gli immigrati verrano ulteriormente controllati, schedati come clandestini. Per loro si apre la procedura che porterà al provvedimento di espulsione. A Milano è caccia agli immigrati clandestini anche sui mezzi pubblici. L’iniziativa, voluta dal vicesindaco Riccardo De Corato, va avanti da tre giorni, ma la notizia è uscita per caso, grazie a un fotoreporter, Vincenzo Paolo Gerace, che passava intorno alle 10.30 in piazza XXIV maggio, nel quartiere
Ticinese a Milano. Gerace vede e fotografa.
«Mi ha impressionato il modo con cui i vigili accompagnavano questi stranieri all’autobus – racconta Gerace – li tenevano come se fossero in arresto». Dopo qualche ora che la notizia si è diffusa, e il Prc lombardo ha diffuso un duro comunicato in cui chiedeva spiegazioni immediate su quanto era successo, il vicesindaco e assessore alla Sicurezza del Comune di Milano diffondeva un comunicato in cui dava notizia che da tre giorni nel capoluogo lombardo sono in atto «i controlli speciali del Nucleo tutela trasporto pubblico della Polizia municipale sulle linee 90/91, 15 e 3 dei mezzi pubblici milanesi hanno portato al fermo negli ultimi tre giorni di 33 clandestini, di cui 2 con ordine di espulsione». «Controlli svolti abitualmente, che in questi giorni ho dato disposizione di intensificare» precisa De Corato, sottolineando come questi siano «peraltro svolti quotidianamente, in accordo con Atm, sia in divisa che in borghese, su alcune linee problematiche e ciò a seguito di segnalazioni e denunce di furti, taccheggi, vandalismi, aggressioni che ho ricevuto da parte di cittadini, comitati di quartiere, consigli di zona e degli stessi autisti Atm».
E sugli stranieri fermati, il vicesindaco spiega che «erano tutti clandestini, ovvero persone che non solo non dovrebbero girare indisturbati per Milano e sui mezzi pubblici milanesi ma non dovrebbero trovarsi nemmeno sul territorio italiano». Dunque per De Corato chi protesta per questi controlli «evidentemente o non utilizza i mezzi pubblici e quindi non conosce un certo tipo di frequentazione su certe linee, da parte di ladri e borseggiatori, o mira a fare polemiche pretestuose». Ma l’iniziativa promossa dal vice di Letizia Moratti era, se non proprio annunciata, in qualche modo prevedibile. Più volte infatti, in questi mesi, il deputato del Pdl aveva spiegato la sua intenzione di «schedare
clandestini e rom» per poi procedere nei loro confronti in attesa dell’istituzione del «reato di clandestinità». «Grazie a un lavoro cominciato un anno fa, la polizia municipale di Milano – annunciò De Corato il 21 maggio scorso – ha già una lista di 2000 nomadi potenzialmente espellibili».
Sempre mercoledì scorso appena saputo che il Consiglio dei ministri aveva varato il pacchetto sicurezza, il vicesindaco aveva dichiarato entusiasta che ora «per clandestini e nomadi l’Italia non sarà più Bengodi e per gli stranieri irregolari il tempo delle `vacanze´ è finito». Non solo, De Corato aveva anche sottolineato come molte delle misure previste rispondevano «a una serie di criticità che il Comune di Milano aveva evidenziato nell’ambito della firma del Patto per Milano Sicura». Il deputato del Pdl, rivendicando dunque in qualche modo la paternità di certe misure repressive, aveva spiegato per l’ennesima volta la necessità «di strumenti di contrasto effettivi» contro «i 40 mila clandestini presenti in città e gli insediamenti abusivi occupati continuamente dai 10 mila nomadi».
Una rivendicazione comprensibile quella del vicesindaco, e un successo in qualche modo «personale» tributatogli dal governo che lo ripaga dei malumori
(in Questura, in Prefettura e all’interno degli stessi vigili urbani) che circondavano la sua «iper-attività» in tema sicurezza, con la polizia municipale sempre più concentrata a contrastare la microcriminalità quasi sempre extracomunitaria e sempre meno operativa sul caotico traffico cittadino. Ma non basta, De Corato ha anche incassato, il recente quasi-allineamento alle sue posizioni intransigenti sui Rom del presidente della Provincia di Milano ed esponente del Pd, Filippo Penati, che il 13 maggio scorso aveva scritto al ministro degli Interni Roberto Maroni, che «uno degli obiettivi comuni è eliminare tutti i campi Rom», e di «porre l’attenzione sul tema sicurezza coinvolgendo tutta l’area metropolitana milanese, in particolare sulla presenza in provincia di Milano di oltre 23 mila Rom e sulla crescita esponenziale dei fenomeni di illegalità che li accompagna».
Frasi che hanno fatto sobbalzare i suoi alleati in giunta e diverse
associazioni di solidarietà, che per due anni avevano lavorato con lui al progetto di microinsediamenti di nomadi sul territorio lombardo. Vale la pena di ricordare che questa mattina, sempre a Milano, prima del «famoso» controllo sui mezzi pubblici di piazza XXIV maggio e in parallelo allo sgombero definitivo del campo nomadi di via Dudovich da parte della polizia, i vigili hanno fatto un blitz contro un insediamento di rom bosniaci in via Selvanesco, denunciando a vario titolo sette persone. «Si tratta del sesto intervento della Polizia Municipale in una decina di giorni – ha dichiarato De Corato – e il decimo da inizio anno». Insomma testa bassa e tolleranza zero. Il Nucleo tutela trasporto pubblico (Nttp) è stato istituito nel 2000 per la vigilanza di metropolitane e linee di superficie. Inizialmente formato da 10 agenti, è oggi costituito da 21 agenti e 3 commissari. Il loro compito, a detta sempre del vicesindaco, è il contrasto alla
criminalità predatoria e al commercio abusivo.
«Dal 2007, sempre secondo quanto comunicato oggi da De Corato, l’Nttp «ha effettuato 8.051 controlli sulle linee Atm di superficie e metropolitane, comminando 6.811 sanzioni amministrative, effettuando 1.740 sequestri di merce venduta abusivamente (1.511 solo nei mezzanini), disponendo 173 denunce e 10 arresti».