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Ambiente / Opinioni

Spiagge, motocross e amministratori dallo sguardo miope

© Senigallia Beach Cross, Facebook

Sulla costa di Senigallia si svolge la quarta edizione del “Beach cross”. Un esempio di logica estrattiva a scapito della natura e dell’ambiente. La rubrica di Paolo Pileri

Tratto da Altreconomia 256 — Febbraio 2023

Da non credere. Tre anni fa, il 25 gennaio 2020, raccontavo l’insostenibile decisione del Comune di Senigallia (allora amministrato da una giunta di centrosinistra) di svendere il lungomare cittadino alla devastante manifestazione di motocross “Beach cross”. Denuncia che cadde nel vuoto. In questi tre anni sono successe molte cose tra cui l’alluvione del settembre 2022 quando il torrente Misa sversò un mare di acqua e fango proprio a Senigallia (AN).

La città fu sommersa: 13 vittime che scossero cittadini, sindaci, giunte regionali, premier e ministri. Le lacrime da un lato sono giuste e inevitabili, dall’altro durano poco e non cambiano nulla se non si elaborano i lutti per avviare una riflessione su cause e concause. In questo caso su quel che degrada l’ambiente generando quei disastri.

Nel frattempo a Senigallia è stata eletta una giunta di centrodestra che, il 14 gennaio 2023, ha dato il via libera alla quarta edizione di “Beach cross”, ancor più devastante della precedente poiché dura un mese intero (si conclude il 12 febbraio) e interessa un tratto più lungo di costa. La stessa area dove quattro mesi prima giacevano rovine e vittime dell’alluvione è stata spianata dalle ruspe facendo tabula rasa di ogni traccia di natura e biodiversità. Ecco a voi la “natura con l’uomo dentro” evocata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo primo discorso in Parlamento.

A nulla sono valse le proteste degli ambientalisti, l’urgenza della transizione ecologica, la crisi energetica, l’alluvione del 2022. Nulla ha cambiato la testa di politici e decisori istituzionali. Come diciamo spesso, ci vuole altro. Serve un lavoro culturale che la classe politica programmaticamente evita -dalle più alte cariche dello Stato fino all’ultimo consigliere comunale- convinti che la sola posizione di potere assunta con i voti basti per fare il giusto, per capire e per decidere su ogni cosa. Anche sulle questioni ecologiche di cui sanno poco o nulla. Figuratevi una spiaggia che vedono solo come una location, un oggetto da spremere per fini privati, espropriato da tempo al bene comune.

Tre sono gli anni buttati via. Di nuovo travolti da un governo del territorio che non vuole capire la questione ecologica e continua a fare dell’ambiente la propria sala giochi. Gestori di eventi, non politici

Ma la vicenda del “Beach cross” ci dice altro. Innanzitutto, spiana le differenze tra destra e sinistra: l’abuso della spiaggia ha avuto il via libera da entrambi gli schieramenti. Ma soprattutto ci mostra una politica prostrata alla logica estrattiva: natura e ambiente sono asserviti alla produzione di soldi attraverso manifestazioni il più attrattive possibili.

È il volto di una politica che ha rinunciato a battersi per il bene comune e per cambiare il corso degli eventi. Politici che sublimano questa loro impotenza ritagliandosi ruoli da amministratori di richieste ed eventi che -così ci fanno credere- sono inevitabili e giusti. I sindaci ricevono richieste e smistano a obbedienti uffici di competenza. Se Jovanotti chiede un pezzo di spiaggia per un beach party, loro “amministrano” la richiesta (e magari mettono pure dei soldi, come in Versilia). Lo stesso se Radio105 vuole organizzare “XMasters” in riva al mare.

Tutto quel che è attrattività è verità, e alla verità si dice sempre sì: gli eventi portano soldi, visibilità, consenso e soprattutto fanno da collante con i poteri forti. Non penso sia un caso che molti di loro si facciano proprio chiamare “amministratori”, ignari di trascinare la politica in una crisi di mediocrità ancor più profonda. “Un politico guarda alle prossime elezioni, uno statista alle prossime generazioni”, disse Alcide De Gasperi. Un amministratore, a che cosa volete che guardi.

Paolo Pileri è ordinario di Pianificazione territoriale e ambientale al Politecnico di Milano. Il suo ultimo libro è “L’intelligenza del suolo” (Altreconomia, 2022)

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