Si fa presto a dire “etico”. Ma anche a dire “biologico”, “equo e solidale”, “sostenibile”. L’economia capitalista, con la Grande Distribuzione Organizzata in testa, in questi anni ha virato e indirizzato su questa rotta la sua comunicazione, alla ricerca di nicchie “dure e pure” e di classi riflessive, o comunque sensibili a questo dizionario. Questo non è che uno dei cambiamenti che in questi anni, volenti o nolenti, hanno interessato le “economie sociali e solidali” -il Terzo settore, ma non solo- che nel frattempo sono state ridefinite “circolari”, “trasformative” e con altri attributi. Definizioni a parte, per le organizzazioni con motivazioni valoriali gli scenari sono cambiati, spesso in modo radicale. Pensiamo solo al ruolo di Internet e dei social network per la comunicazione e l’informazione stessa. I tempi erano quindi maturi per una nuova edizione -come si usa dire, aggiornata e arricchita- di “Smarketing”, il manuale di comunicazione etica di Marco Geronimi S