Diritti
Se i giornali oscurano i propri precari
Per la prima volta l’Ordine dei Giornalisti chiama a raccolta precari da tutta Italia e licenzia una Carta deontologica per arginare il precariato nella professione. Ma non basta a fare notizia
“L’Italia si è commossa per i 3,95 euro l’ora percepiti dalle operaie di Barletta” ma è opportuno sapere che “i giornalisti vengono pagati meno di 3,95 euro l’ora. Gran parte dell’opinione pubblica ci considera una casta, ma non si rende conto che siamo una casta di poveracci” dove ci sono “colleghi che vengono pagati 50 centesimi a pezzo, oppure 1,03 euro, 2 euro o 5 euro” e dove “i contrattualizzati sono soltanto il 20-25%”. Queste le amare parole con cui il presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti Enzo Iacopino ha presentato a Firenze la due giorni ‘Giornalisti e giornalismi’.
Una folta partecipazione di giornalisti precari da tutta Italia uniti nella protesta contro le condizioni ingiuste di lavoro a cui sono costretti. La manifestazione è stata organizzata dall’Ordine dei Giornalisti nazionale e della Toscana, dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana e dall’Assostampa Toscana.
Un evento inedito -che si è chiuso ieri- che però ha fatto notizia solo nelle fugaci cronache locali dei grandi giornali. Per capire l’embargo che è stato messo all’iniziativa da parte della stampa, basta consultare i quotidiani di questi giorni oppure cercare sulla sezione "news" di google quanti risultati appaiono (e di che tipo) se si cerca quante testate online ne hanno parlato.
Al covegno, peraltro, ha partecipato anche il presidente della Federazione Italiana degli Editori di Giornali Carlo Malinconico, quindi una voce è stata data anche agli editori.
Alcune agenzie ha ribattuto la notizia che è stata ripresa da pochi. "Scriviamo notizie, ma non facciamo notizia" campeggiava su uno striscione esposto a Firenze.
Il risultato concreto è il licenziamento di una bozza di Carta deontologica "sulla precarietà del lavoro giornalistico" che introduce anche un “Osservatorio permanente per lo studio delle condizioni professionali dei giornalisti” e che andrà al vaglio dei legali dell’Ordine prima dell’entrata in vigore definitiva col voto del Consiglio nazionale Odg.
La Carta -la cui bozza è reperibile al seguente link– norma condotte e comportamenti che potranno diventare anche oggetto di procedimento disciplinare ordinistico o sindacale in caso di violazione.