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Diritti / Opinioni

La “ripresa” imposta dall’alto esclude le persone. Come a Genova

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Il Piano nazionale di ripresa e resilienza riproduce la “risposta” del G8 2001: cancella gli interlocutori e il loro diritto di parola, sorvola sulle fragilità e afferma ricette già sconfitte. La salute-sanità, come vent’anni fa, è il banco di prova

Tratto da Altreconomia 239 — Luglio/Agosto 2021

Questo contributo di “Salute costituzionale” è nato nell’ambito di una riflessione collettiva che fa memoria di uno dei momenti che ha segnato un prima e un dopo tra due possibili paradigmi dello sviluppo di una comunità internazionale. Genova 2001 vedeva il confronto tra un mondo che si avviava a una interpretazione della “globalizzazione” come governo esclusivo da parte di pochi poteri statali ed economici, e una proposta di dialettica necessaria e permanente con movimenti che rappresentavano e prendevano la parola per un futuro dove ci fosse spazio per una politica diversa: con radici imprescindibili in un progetto di pace, e perciò di sviluppo, che ha come riferimento prioritario i bisogni concreti delle tante marginalità prodotte in modo crescente dagli algoritmi economici, finanziari, militari della governance globale. Genova muta il confronto nella trasformazione dei movimenti in terroristi senza diritti di cittadinanza in nome di una sicurezza, che pochi mesi dopo, con le Torri

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