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Il diritto “svuotato” della salute. Un’agenda per cambiare

© Matthias Heyde - Unsplash

L’universalismo del sistema sanitario è stato cancellato da interventi normativi condizionati anche da scenari sovranazionali, a partire dagli anni 90 del Novecento. Occorre costruire un nuovo paradigma del “diritto dovuto”

Tratto da Altreconomia 237 — Maggio 2021

Quali sono i nodi del diritto che, specificamente nella salute, sono stati “svuotati” rendendo invisibili le persone e non garantiti i loro bisogni? Come ricostruire il paradigma del garantismo costituzionale per la “progettazione del diritto dovuto”? Facciamo un salto indietro. Nel 1948 gli articoli 3 e 32 della Costituzione italiana hanno tracciato le basi per l’affermazione dell’universalismo del Servizio sanitario nazionale (Ssn) istituito con la legge 833 del 1978.

Il primo decisivo svuotamento della logica costituzionale coincide con gli interventi normativi che negli anni 90 modificano direttamente e indirettamente la logica di diritto della 833: la disciplina di riordino del Ssn (d.lgs. 502/1992, 517/1993 e 229/1999) riformula l’amministrazione sanitaria secondo un modello aziendalistico, che fa parte di una tendenza alle privatizzazioni che interessa tutto l’ambito dell’intervento pubblico, con l’affermarsi del welfare aziendale, del project fi

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